Donato Di Campli, noto agente italiano, ha parlato dell'algoritmo per la valutazione dei giocatori legato all'inchiesta sulle plusvalenze. Ecco le dichiarazioni a Tuttosport: "Fagioli è il primo che ho cercato di prendere in procura quando era un under 17, è uno dei profili più importanti del calcio italiano. La valutazione la fanno domanda e offerta. Valutazione impossibile, perché la Juventus non se ne priverà. Traorè appartiene ai giocatori di gestione potenzialmente complicata: non per loro, ma per quelli che rischiano di muoversi intorno a loro. Se sa gestirsi è uno tra i 25 e i 30 milioni. Su Rodrygo andrei cauto, spesso non è tutto oro ciò che luccica. Per me è un giocatore ancora acerbo, non se valga la pena investire cifre importanti su di lui in un mercato di mille intrecci: paghi 50 persone per arrivare al valore reale. L’algoritmo non ha nessuna logica nel valutare un giocatore. fin quando il calcio italiano non scrive regole certe e inderogabili, che non siano interpretabili dai giudici, siamo di fronte a questo. Dove è scritto l’algoritmo, nelle Noif o nelle norme? Se esiste una giustizia, devono essere tutti assolti. Se non ci sono regole certe, io posso pagare un milione un chilo di mele. Chi me lo vieta? Oggi non c’è una norma sul costo dei cartellini, siamo in un mercato libero".