SUL TRASFERIMENTO - "Se sapevo che il mio cartellino era stato valutato 8 milioni? Si. Non mi sembravano pochi, ma neppure una cifra esagerata. Le cifre dei trasferimenti si erano gonfiate parecchio negli ultimi anni, in più io venivo da un’ottima stagione. Ero il calciatore più giovane della Juventus Under 23, ero stato inserito nella Top 11 della Youth League e anche del Mondiale Under 18. Lì per lì, non ci ho visto nulla di strano. Nei mesi scorsi mi hanno scritto amici e compagni, chiedendomi cosa fosse successo e cosa mi sarebbe accaduto. Io però non ne so nulla, certi fattori non influiscono sul mio percorso”.
IL PASSAGGIO IN DANIMARCA - "Era quello di cui avevo bisogno e sono contento per i risultati. In estate ho deciso di lasciare il Marsiglia e ho ricevuto qualche offerta dalla Serie B, però la proposta dell’Odense sembrava allettante. La città è carina e vicina a Copenaghen, in squadra ci sono tanti giovani che giocano titolari. Rispetto all’Italia, ho trovato un posto dove ci è concesso sbagliare. Attualmente siamo quarti in classifica e in piena corsa per i playoff-scudetto”.
L'IMPORTANZA DI RAIOLA - "Moltissimo. Mino mi ha seguito per anni, il primo incontro è stato incredibile. Mandò un’auto a prendere me e la mia famiglia, siamo arrivati a Montecarlo e ci ha accolti nella sua casa. Avevo una media di una rete ogni due partite e, giocando sulla fascia, non mi sembrava male. Eppure lui voleva più gol: disse che, se avessi segnato di più, mi avrebbe fatto fare una valanga di soldi. Una settimana dopo ho segnato contro il Real Madrid in Youth League. Alla fine del match mi ha chiamato per dirmi che, insieme, avremmo fatto grandi cose. Sono stato fortunato, dopo la sua scomparsa, a trovare altre persone capaci di aiutarmi a fare le scelte giuste. Youfirst si è occupata della trattativa con l’Odense, il club ideale per proseguire il mio percorso di crescita".