Mauricio Pochettino, allenatore del Tottenham, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport a un mese e mezzo circa dalla doppia gara in Champions League contro la Juve: "Cosa ho pensato al sorteggio?  Finalmente vedo la terra delle mie origini. Sono venuto in Italia diverse volte, ma non sono mai stato in Piemonte. I tempi ristretti non mi permetteranno di visitare i luoghi da quali partì il mio bisnonno, ma respirerò l’aria di Torino. Sul sorteggio non coltivavo illusioni particolari: quando ti ritrovi negli ottavi, incontrare avversari difficili rientra nella logica delle cose. La Juventus rappresenta il top: due finali nelle ultime tre edizioni".

DOPPIA SFIDA - "Vantaggio per il ritorno a Wembley? Non credo. A livello internazionale casa o trasferta cambia poco. Le sfide durano davvero 180 minuti e quella con la Juve sarà una vera battaglia. Se ho già cominciato a prepararla? Manca un mese e mezzo. Possono accadere tante cose, ma abbiamo iniziato a muoverci".

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L'AMICHEVOLE - "Se è attendibile l’amichevole del 5 agosto, 2-0 per il Tottenham con gol di Kane e Eriksen? Quello fu un test estivo. I parametri di riferimento sono ben diversi. L’analisi di un avversario è sempre molto più approfondita".

COMPLESSO WEMBLEY - "All’inizio abbiamo avuto qualche problema, non lo nego. White Hart Lane è più di uno stadio: è la casa del Tottenham. Wembley è un tempio del calcio mondiale. La sua dimensione da 90 mila posti è imponente. Contro il Southampton abbiamo avuto 55 mila spettatori. Tanti, ma un terzo dello stadio era vuoto".

STADIUM - "Punto di forza? La Juve è forte a prescindere, ma un impianto come il suo non è un dettaglio da poco".

ADDIO DI BUFFON - "Ho sempre ammirato Buffon e mi è davvero dispiaciuto che l’assenza dell’Italia in Russia gli impedirà di partecipare al sesto Mondiale. La considero una vera ingiustizia".

DYBALA - "Per quello che visto finora, è un attaccante dalle enormi potenzialità, ma condivido il senso delle frasi di Allegri. Lavoro con i giovani e so che bisogna fare attenzione. I titoli sui giornali, la notorietà improvvisa e i paragoni importanti possono generare confusione".

KANE - "Higuain, Aguero e il nostro Kane sono tra i migliori in assoluto nel ruolo".

ALLEGRI - "Ci siamo stretti la mano solo in occasione dell’amichevole di agosto. Mi sembra che possediamo una caratteristica in comune: la flessibilità. Non ci leghiamo ad un unico modulo".

FLESSIBILI - "Se è questo il calcio del futuro? Mi pare che tutti stiano percorrendo questa strada. Il Tottenham può giocare con la difesa a tre o a quattro, ad esempio. Ma poi ci sono altre componenti che nei media vengono sottovalutate. C’è un modo di giocare con la palla e un altro senza. E bisogna tenere conto delle caratteristiche dei calciatori. La flessibilità è una conseguenza naturale".

MEGLIO DI MESSI - "Più gol? La dote più importante di Harry è la sua voglia di migliorarsi. Anche il suo legame con il Tottenham è importante: mi ricorda Totti con la Roma".

CORSA - "Secondo gli ultimi dati noi e il Manchester City siamo quelli con il contachilometri più elevato".

DELE ALLI - "Talento con 'problemi'? Ha qualità enormi. Non ho mai dubitato di lui. Con i giovani bisogna avere pazienza. Ogni tanto devono rifiatare e qualche ingenuità rientra nel copione".