E' quasi l'ora della verità. Domani, infatti, è il giorno della controanalisi di Paul Pogba, che verranno effettuate dopo il primo test in cui risultato positivo al testosterone, quell'ormai famoso controllo antidoping nella prima giornata di campionato, il 20 agosto in casa dell’Udinese. Il giocatore, sospeso in via cautelare dall’11 settembre dal Tribunale Antidoping, aspetta di conoscere il verdetto delle analisi. Alla base della sua positività, come noto, ci sarebbe l’utilizzo di un integratore comprato a Miami su indicazione di uno specialista amico di famiglia, ma mai comunicato ai medici della Juventus. Una leggerezza che gli è senza dubbio già costata cara e che potrebbe costargli ancora di più.

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I PASSI - Attende la verità, lui come tutti, lui più di tutti. Visto che 23 giorni fa è iniziato questo nuovo calvario e il Polpo da allora fa vita a sé. Allenamenti in casa, pochi contatti, nessuna uscita pubblica e un paio di apparizioni negli ultimi giorni sui social, poi stop. Fermi anche i contatti con i compagni di squadra, arrivati soltanto tramite cellulare. Così, dopo aver rimandato causa mancanza del perito del giocatore, domani 5 ottobre, nei laboratori dell’Acqua Acetosa di Roma saranno effettuate le analisi sul campione B di urina. Le speranze di vedere tutto capovolto sono poche, ma una conferma è comunque necessaria per far partire l'iter legale. Il Polpo avrà sette giorni da dopo l'esito per mandare le memorie difensive o chiedere di essere interrogato, mentre la Procura antidoping avvierà la fase istruttoria. Gli scenari possibili sono tre: archiviazione, patteggiamento o deferimento e conseguente processo sportivo davanti al Tribunale nazionale antidoping. Quando? Probabilmente a novembre. 
 
LA SQUALIFICA? - Come potrà finire? In caso di squalifica si arriva fino a 4 anni, ma Pogba potrebbe scendere a 2 o anche a uno. Il motivo? Non è stato un gesto né volontario, ma più un infortunio, una leggerezza non accidentale ma da classificare come tale. Il Polpo non è un dopato e su questo agirà la sua linea difensiva, che dovrà scontrarsi con alcune fragilità, come la mancata comunicazione ai medici della Juve. Una lunga squalifica comporterebbe la fine della seconda avventura bianconera. E il club? La Juve non ha ancora sospeso lo stipendio al giocatore, ma può rescindergli il contratto alla fine di questa storia. Intanto, però, attende conferme o smentite e il tempo della verità è quasi arrivato.