La risposta arriva dall’accordo collettivo siglato dalla FIGC, dalla Lega Serie A e dall’Associazione Italiana Calciatori (in vigore dal 31 gennaio 2023 e fino al 30 giugno 2024) riportato da Calcio&Finanza, che spiega come la positività al doping sia tra i casi in cui è possibile sospendere la retribuzione di un calciatore, come scritto nell’articolo 5.5 del regolamento.
- se il Calciatore abbia subito provvedimenti disciplinari interdittivi dell’attività sportiva per effetto di sanzioni in materia di illeciti sportivi, di divieto di scommesse e di pratiche di doping, nonché nei casi di indisponibilità del Calciatore per effetto di provvedimenti, anche temporanei, disposti dall’Autorità Giudiziaria;
- se il Calciatore sia irreperibile per tre convocazioni ad allenamenti o gare a distanza di almeno quarantotto (48) ore una dall’altra nell’arco di almeno sette (7) giorni".
Una sospensione che «in caso di squalifica per doping, la riduzione della Retribuzione, in alternativa all’azione di risoluzione del Contratto, può essere pari all’intera Retribuzione, fissa e variabile, dovuta per il periodo di durata della squalifica, con decorrenza dalla sospensione cautelare deliberata dagli organi di giustizia sportiva». Anche se Pogba continuerà comunque a percepire almeno il corrispettivo previsto dalla tabella dei minimi federali: 42.477 euro lordi, valida per i calciatori che abbiano compiuto il 24° anno di età.