A gennaio, se ne parlerà solo tra tre mesi, ma la Juventus è già pronta a tracciare le linee guida del suo futuro di mercato. La chiave di volta in questo processo non sarà tanto una palla di cristallo, quanto piuttosto il risultato dell'analisi B dell'urina di Paul Pogba, datata 20 agosto durante la partita Udinese-Juventus, che avrà un impatto significativo sulle strategie e le trattative dei dirigenti bianconeri.

IL FUTURO DI PAUL - Cristiano Giuntoli, direttore sportivo della Juventus, ha dichiarato recentemente: "Aspettiamo l'esito, poi prenderemo decisioni insieme al management di Paul". È giunto il momento delle controanalisi. Giovedì, dopo essere stato sospeso in via cautelare dal Tribunale Antidoping dall'11 settembre a causa della positività al testosterone riscontrata nel controllo di Udine, Pogba saprà se la seconda verifica confermerà o ribalterà la sua situazione. Da questo verdetto dipende non solo il futuro del numero 10, ma anche quello della Juventus.

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SE CONFERMATA? - Infatti, la possibile conferma della positività al testosterone metterà in moto due processi paralleli: l'istruttoria della procura antidoping per Pogba e la ricerca di un piano alternativo nel centrocampo bianconero. La procura antidoping, alla fine dell'indagine, potrebbe chiedere l'archiviazione al Tribunale Nazionale Antidoping (TNA) o decidere di deferire il giocatore. Potrebbe anche proporre a Pogba una sanzione, che comunque sarebbe inferiore alla squalifica massima di 4 anni.