La polemica che ha avvolto le dichiarazioni di Giovanni Martusciello ai tifosi del Juventus Club di Ischia nascondono, in realtà, il fondo di verità che c'è nelle parole del vice di Maurizio Sarri. La Juventus che ha ereditato il tecnico toscano, con tutto il suo staff al seguito, non è certo facile da cambiare dall'oggi al domani. Una frase ricca di retorica, certo, che spesso fa da paravento a problemi più grandi, ma non è questo il caso. "Avere tutto e subito - ha detto Martusciello - non è semplice, se ci soffermiamo al risultato andremo incontro a delle difficoltà enormi, quindi bisogna estraniarsi dal risultato finale" sono frasi che stonano con quello che potrebbe essere l'immaginario collettivo del mondo bianconero, ma non possono essere fraintese: a Sarri è stato chiesto un lavoro specifico, è stato chiesto un cambiamento talmente drastico che è quasi impensabile che non mieta qualche vittima. E se quelle vittime sono un anno senza scudetto, dopo otto consecutivi, non bisogna parlare di fallimento. 

'La Juve potrebbe non vincere subito': bufera su Martusciello, tifosi divisi
Roma non è stata costruita in un giorno, si dice spesso, richiamando la stessa retorica calcistica che abbiamo citato poc'anzi. Quello a cui si riferisce questo proverbio, però, non è tanto a case e magnifici edifici, quanto a quel complesso sentimento di appartenenza che ha reso un impero non solo unito, ma anche funzionale. E la stessa Roma ha iniziato a scricchiolare - per poi cadere rovinosamente - quando ha smesso di adeguarsi ai cambiamenti dettati dai tempi. Sarri potrà sembrare un barbaro invasore, a chi crede che il metodo Juve rappresenti il successo, ma si rischia di essere troppo superficiali. Perché non si gioca mai da soli. Così, mentre il Liverpool raccoglie da due anni il lavoro quinquennale di Klopp, il City sembra aver assimilato la rivoluzione Guardiola anche in Champions dopo tre stagioni, o il Real Madrid, che al contrario sta affrontando il momento più critico degli ultimi dieci anni, sente il bisogno di novità: sembra impensabile credere che la Juventus possa passare indenne dal correre dei tempi. 

Ed i tempi dicono "gioco". Non perché conti più del risultato, ma perché è sempre più complesso raggiungere il secondo senza il primo. Si possono collezionare Scudetti su Scudetti, ma incappare sempre negli stessi errori. Ecco, Martusciello ha ragione, quando sottintende che vincere aiuta a nascondere la polvere sotto il tappeto. E Sarri, con Martusciello, ma non solo - anche grazie ai veterani Chiellini, Buffon e Barzagli - sta provando a sbatterlo dal terrazzo, quel tappeto. Da sotto, forse, si vedranno i mucchi di polvere cadere, si tirerà un anno di starnuti, ma ritardare il necessario fa più danni di un breve - e contenuto - periodo di sofferenza. Che poi, ancora il campionato deve finire.