Daniele Pradé, direttore sportivo della Fiorentina, ha parlato a RTV38 in una lunga intervista, tra campo e mercato: "Io rappresento la società, Rocco Commisso, la famiglia, Barone e la Fiorentina tutta. Voglio esprimere il nostro stato d’animo che è di delusione, di grande dispiacere nei confronti della gente. Sia il presidente che i tifosi non meritano questo e lo sappiamo bene. Ho letto tante critiche, ma questi numeri ci fanno capire che la proprietà ha speso un sacco di soldi da quando è arrivato. Il presidente ha speso oltre 300 milioni, l’unico errore che può aver fatto è aver scelto delle persone. Io sono il responsabile di tutto ciò, non mi ha mai messo limiti. Ho fatto io tutte le scelte, condivise, ma le ho fatte io. All’interno della squadra ci sono 12 Nazionali e 2 nelle Under: abbiamo 14 giocatori da Nazionale e non possiamo essere quelli di adesso. Non possiamo perdere con Sampdoria e Benevento e non si può pareggiare con lo Spezia. Mancherà una punta, un regista che ha altro tipo di gioco, ma tutto questo non è giustificabile. I responsabili sono due: io e la squadra”.

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SARRI E SPALLETTI - “Il mio lavoro è sondare tutte le situazioni possibili. Oggi la Fiorentina a livello aziendale è molto forte. Io leggo che si scrive che mancano uomini di calcio, che bisognerebbe mettere un direttore generale. Posso fare l’elenco, ma da Antognoni a quelli dello staff sono tutti uomini di calcio. La parte amministrativa, finanziaria e legale abbiamo professionisti top a seguirla, ma Barone gestisce tutta questa parte qua. Lui è un uomo di calcio anche perché gestisce i New York Cosmos. Il nostro presidente, Barone ed io: l’azienda è formata ed è una delle poche che ha pagato regolarmente tutti gli stipendi ai calciatori, ai dipendenti, ai procuratori… I presupposti per far bene ci sono tutti, questo per noi è un vanto”.

CHIESA E CALLEJON – “Le operazioni si fanno in due. Quando ci sono delle situazioni fortemente compromesse… Callejon era bloccato da un pezzo, per poter cambiare più moduli ed era una richiesta esplicita di Iachini. Avevamo preso l’impegno e l’avremmo preso anche se fosse rimasto Chiesa”.