Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, ha parlato al Social Football Summit del futuro del nostro calcio: "Il quadro normativo deve aiutare il nostro campionato, ora non è il momento giusto per togliere il Decreto Crescita. Intanto aspettiamo di raccogliere dati per capire se ha funzionato o no. Non è pensabile che il calcio non veda nulla di tutto quello che produce, parliamo di oltre un miliardo di euro all'anno pagato allo Stato. Un mercato che porta a far andare via i campioni, deve spingere le squadre ad alimentare i vivai ancora di più". 

STADI - "Le infrastrutture sono il problema principale. Purtroppo è un problema della Serie A, ma non è colpa della Serie A. La deresponsabilizzazione delle autorità istituzionali non è accettabile. Le squadre devono fare un minimo di mea culpa perché non hanno investito negli anni '80 e '90 quando potevano permetterselo. Ma se vediamo oggi Milan e Inter, il problema non è per le risorse che ci sono, ma per la burocrazia. Di incapacità dei soggetti pubblici coinvolti nell'accelerare i lavori". 

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NUOVE REGOLE - "Il mondo del calcio deve sforzarsi a trovare novità per attirare i più giovani, anche cambiando il regolamento. C'è una discussione sull'introduzione dell'espulsione temporanea, di 5-8 minuti, come nella pallanuoto. Ormai le amichevoli non ci sono più, quindi la sperimentazione si può fare nei campionati giovanili. Inoltre si sta già sperimentando il fuorigioco con lo spazio, reintroducendo il concetto di 'luce' tra attaccante e ultimo difensore".