Felix Nzouango giocatore della formazione primavera della Juventus ha parlato a Eurosport in vista della sfida di Youth League in programma oggi alle ore 16. Le parole: 

ADATTAMENTO - "È certamente un grande cambiamento. Qui ci sono infrastrutture molto più grandi. Anche il livello è cambiato molto rispetto all'Amiens, che rimane un ottimo club. Ma quando arrivi alla Juve, ovviamente. Qui, i giocatori arrivano da tutto il mondo, è un'altra sfida. Ho apprezzato molto questo fattore".

LA SCELTA - "Alla Juve si lavora. Avevo letto molte interviste a giocatori che erano stati alla Juve che dicevano che qui il lavoro era molto importante. Quindi mi è piaciuto molto questo aspetto del club. E poi sono un difensore. Quando ho visto Bonucci, Chiellini mi è piaciuto molto questo lato difensivo, non concede nulla in campo. Anche quando si perde, non bisogna cedere nulla nella Juventus. Questa è la mia mentalità. Il club ha anche dimostrato che mi vuole davvero. I direttori mi hanno chiamato spesso al telefono, e questo ha certamente fatto pendere la bilancia".

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LASCIARE LA FRANCIA - "Non è facile lasciare la tua famiglia, i tuoi amici, ti fa anche male al cuore. Ma è anche interessante scoprire qualcos'altro. Ho sempre voluto scoprire un club all'estero per migliorarmi. La mia famiglia mi ha rassicurato molto prima della mia partenza".

ITALIANO - "Per un anno sono stato al centro di formazione con altri giovani che mi hanno aiutato molto a parlare la lingua, ad accompagnarmi quando scendevamo in mensa, a comprare le cose di tutti i giorni in città. Oggi ho un appartamento che ho trovato grazie a un manager del club che si occupa della ricerca, delle procedure e delle pratiche. La Juve è lì per te ogni giorno".

GLI STUDI - "Quando sono arrivato, ero al mio ultimo anno. Ma la scuola non mi è mai piaciuta molto. Ho continuato il francese e l'inglese, oltre all'italiano. Per coloro che vogliono continuare la loro formazione scolastica, anche superiore, il club è lì per aiutare in tutto".

IL FRATELLO GEMELLO - "Ho giocato con lui da sempre ma appena ha saputo dell'interesse della Juve, mi ha detto di cogliere la mia occasione. Non mi ha trattenuto. Mi ha detto: "Puoi farcela, fallo! Mi ha spinto ad andare".

DIFFERENZE CALCISTICHE -  "Per me, il lavoro è più concentrato sul lato tecnico in Francia. Per esempio, imparare a maneggiare la palla, passare tra le linee, ecc. Qui, è più sul lato tattico, aggressivo e difensivo. Si impara il posizionamento sul campo. I due fanno un bel mix".

VARANE - "Non so se sono il nuovo Varane, vedremo in futuro (ride). Ma sono molto lusingato".