Come racconta Gazzetta, sono state le carte della procura della repubblica di Torino, la famosa indagine «Prisma» che ha portato i pm a chiedere il rinvio a giudizio (udienza preliminare il 27 marzo) di alcuni dirigenti juventini, fra i quali l’ormai ex presidente Andrea Agnelli, a convincere il procuratore federale Giuseppe Chiné. Nella sua richiesta per revocazione, ha sottolineato come il quadro sia del tutto cambiato: in occasione dei primi processi, il cuore delle accuse era rappresentato da una ricognizione sui valori messi a bilancio che ipervalutavano alcuni calciatori. Il famoso confronto cifre fittizie-cifre di Transfermarkt che non aveva convinto i giudici. Ora, dice Chiné, ci sono intercettazioni molto significative e c’è un quadro istruttorio molto più robusto.