Scudetto a tavolino? No, grazie. Questo è il messaggio lanciato dalla Juventus, sottotraccia, grazie ad un like galeotto di Andrea Agnelli su Twitter. Il messaggio, però, è bifronte, perché il tweet in questione citava una particolare motivazione: "La Juve non è l'Inter". Una presa di posizione velata, che però riflette in parte alcune delle motivazioni per cui, un titolo assegnato dal "Palazzo" non sia ben gradito a Torino proprio perché un caso analogo è già stato vissuto, a proprio danno. Situazioni differenti, certo, per cui ci sarebbe meno da recriminare oggi che non nel 2006, eppure la motivazione di fondo non deve essere solo l'Inter. Certo, allinearsi ai rivali storici sarebbe una macchia difficile da digerire con orgoglio, ma i veri motivi li rilanciano da Parigi, dove hanno "sfilato" per la vittoria di un campionato archiviato troppo in fretta. 

Agnelli: 'Ribadisco con forza, la Juve vuole concludere la stagione. Ci sono tempi e modi per farlo'
Non l'hanno fatto tutti, però. Così, Ander Herrera, giocatore del Psg, ha commentato a Espn: "​Non ho celebrato il titolo di campione di Francia. Amo il calcio e preferisco vincere i trofei sul campo, anche se lo abbiamo meritato. Avrei voluto festeggiare con i miei compagni di squadra e i nostri tifosi, invece così è un po' triste". ​Parole controcorrente, anche all'interno dello stesso spogliatoio parigino, che però tratteggiano il vero significato del dire "no" ad un titolo assegnato a tavolino. La legittimazione di una vittoria, da quando lo sport è sport, arriva dal risultato di una partita, non da quello di una sentenza: per questo, anche con tutti i meriti del caso, uno Scudetto non vinto sul campo potrebbe lasciare strascichi importanti, specialmente per una squadra ad inizio ciclo com'è la Juventus di Maurizio Sarri. 

Non c'entra quindi l'Inter, o la Lazio, quanto la Juventus in sé. Togliersi il piacere della festa, quando c'è da festeggiare, sarebbe alquanto triste. Così, rassegnati i tifosi - che difficilmente potranno assistere dallo stadio ad un eventuale trionfo - non si possono rassegnare anche i giocatori. Per questo serve ripartire, o meglio, anche per questo. Sono aspetti emotivi secondari, in questa situazione disastrosa su tutti i fronti, ma certo utili per tenere viva almeno la speranza di una normalità che tarda ancora ad arrivare.