"Sono nato con il cuore nerazzurro. Da bambino mi riempì gli occhi Ronaldo il Fenomeno, a 15 anni toccò a Milito: la sera di Madrid presi la mia bandiera e andai con gli amici a festeggiare", così Domenico Berardi, in un'intervista alla Gazzetta dello Sport nel 2017, parlò della sua fede calcistica. 

L'attaccante del Sassuolo è tornato ad essere un obiettivo della Juve ma poteva arrivare a Torino già diversi anni fa. A proposito di questo, Berardi spiegò così la scelta di rimanere nel club emiliano: "​La Juve non mi ha costretto a far nulla, ma spingeva molto perché andassi: per me era una specie di imposizione. E quanto avrei giocato? Mi avrebbe fatto bene tanta panchina, così giovane? Confesso, l’esempio di Zaza un po’ ha pesato: ho contato i minuti che Simone aveva giocato lì, e ho tirato il freno".