Chissà che, nel bel mezzo della caccia ad un rinforzo “top” per la difesa, Fabio Paratici non abbia ripensato a quel centrale slovacco corteggiato due anni fa: Milan Skriniar stasera guiderà la difesa dell’Inter contro gli assalti di Cristiano Ronaldo e compagni, ma poteva vestire davvero la maglia della Juventus.

COS'È SUCCESSO PER SKRINIAR - Durante la primavera 2017 l’asse Juve-Sampdoria era più caldo che mai: nel corso dei frequenti contatti con il club blucerchiato, Paratici e Marotta avevano parlato anche di Skriniar. Finito il tempo dei sondaggi, la dirigenza bianconera era pronta ad accelerare per il classe ’95, già protagonista nella prima stagione in Serie A agli ordini di Giampaolo. Il piano era quello di bloccarlo in modo da evitare pericolose aste e lasciarlo ancora una stagione a Genova per completare la propria crescita. Questa la strategia ribadita nei summit con la Samp, pur con la priorità di superare la concorrenza dell’Inter per Patrik Schick. Sì, perché l’obiettivo numero uno della Juve a Marassi era proprio l’attaccante ceco, prenotato di fatto per l’estate (prima che i problemi emersi in sede di visite mediche facessero saltare l’affare). Vinta la sfida sui nerazzurri per Schick, a Paratici non riuscì il replay con Skriniar: decisivo un blitz di Piero Ausilio che in quei giorni si assicurò il colpo già per la stagione successiva. Oggi la situazione è cambiata, la necessità di un innesto in difesa si è fatta sempre più urgente per la Juve, che lavora ad un profilo di livello internazionale: da Varane a De Ligt (più vicino al Barça) fino al sogno impossibile Koulibaly. E Skriniar? Dalla Continassa la stima per lo slovacco è rimasta immutata, ma l’imminente rinnovo di contratto e la volontà del giocatore (che al momento non valuta l’addio ai nerazzurri) rendono la pista a dir poco ardua. Molto è cambiato da quella primavera 2017, quando Skriniar poteva davvero vestire la maglia bianconera.