Mettiamola così: il super contratto, quello da 5 milioni e mezzo, all'alba dei 32 anni, per Mario Mandzukic è stato un vero affare. Anche per una questione di soldi, soprattutto per un fattore squisitamente tecnico. Il croato, come riportato nella giornata di ieri, è infatti a un passo dal legarsi per ancora diversi anni con la Juventus. Che ha valutato mille aspetti, specialmente quello relativo alla questione anagrafica. Poi ha deciso: per Mandzukic, uno sforzo del genere, ne valeva la pena. Eccome. 

I MOTIVI - Nella rivoluzione estiva, un posticino riservato al carisma dell'attaccante ex Bayern e Atletico è stato trovato volentieri. Qualche tifoso si è pure lamentato, obnubilato dalle ultime prestazioni del 17 che ha sostituito il vento in poppa con una mascherina che pompa ossigeno e condizione fisica. Sta recuperando, Mario. Viene da un periodo di acciacchi e tornerà anche al gol: comunque, con una stazza fisica imponente e con l'età che avanza, ci vorrà più tempo del solito. Ma alzi la mano chi pensa che questo non sia un affare: scegliere la strada della continuità non è mai stato così semplice, con un combattente come lui. Soprattutto: un giocatore come Mario saprà sempre fornire alternative tattiche e sacrificio che sul mercato, al momento, non si trovano. 

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LA CINA - E poi c'è la storia della Cina. Della via della seta calcistica che per tanti vuol dire gradita pensione e stress nel dimenticatoio. Perché non va sottovalutato tutto questo? Perché era la strada facile, ma non quella percorribile per Mandzukic. Che ha fatto della passione per questo sport motivo di esistenza e resistenza. Ha rinunciato a un mondo per conquistarne un altro. La Juve diventerà la squadra in cui ha speso più tempo e più partite, così. Segno che a Torino non ti allungano solo la carriera, ma sanno rubarti anche il cuore.