Parlare di esperimento è forse troppo, ma qualcuno ieri in conferenza stampa ci ha provato. ​"E te che fai? Stai fuori?".ha detto Maurizio Sarri ha Miralem Pjanic, a chi ha chiesto della possibilità di vedere Adrien Rabiot da regista. Così, come riporta La Gazzetta dello Sport, oggi per il Duca francese si prospetta una partita cruciale, uno snodo importante in una stagione che non è ancora decollata. 

DOVE GIOCARE - Così, visti gli innumerevoli rallentamenti, fisici talvolta, ma anche tattici, sorge il dubbio sulla posizione che possa ricoprire Rabiot. Un dubbio che non riguarda il ruolo, come ha suggerito Sarri dovrebbe esserci Pjanic al centro, ma sulla sua interpretazione. Appena 331 minuti in campo in campionato e 115 in Champions non consento particolari suggerimenti, guardando indietro, così la storia di Rabiot con la Juventus sembra ancora tutta da scrivere: mezzala sì, ma con quali compiti? Sicuramente quelli di migliorare sotto l'aspetto tecnico un centrocampo povero di iniziativa, come apparso quello bianconero nelle ultime uscite. 

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TOCCO DI CLASSE - In una Juventus che vuole palleggiare, il gusto per il tocco raffinato che porta in dote Rabiot può essere fondamentale. Il Bayer stasera e chissà, l'Udinese in campionato, potrebbero essere i due palcoscenici migliori per riprendersi la scena e far valere il perché è stato preso. Certo, ad appena 24 anni ha vissuto più stagioni complicate che altro, sempre in balia di un mercato che solo quest'estate si è espresso chiaramente: non per caso, esattamente un anno fa giocava la sua ultima partita con il Psg, a cui ha fatto seguire sei mesi di inattività. La Juve però, sembra aver bisogno di una spalla in più da aggiungere al playmaker e Rabiot in tal senso potrebbe essere la soluzione: non manca di professionalità, come ha ammonito Sarri, fraintendendo la domanda dei giornalisti, ma c'è bisogno di ripulire il gioco. Che non tocchi davvero al francese farlo.