La Juventus è alle prese con un mercato in uscita necessario per realizzare plusvalenze o quantomeno alleggerire il monte ingaggi, per potersi permettere i colpi in entrata che le consentano di completare il rinnovamento dell'organico dopo la fine del ciclo dello scorso decennio. A fine stagione c'erano due centrocampisti che sembravano due "gemelli diversi", entrambi arrivati a parametro zero due anni fa, uno dal Paris Saint-Germain e l'altro dall'Arsenal, entrambi con un peso a bilancio di 7 milioni netti di stipendio annuo, e destinati a essere ceduti tutti e due: Adrien Rabiot e Aaron Ramsey.

Nel frattempo però, l'approdo di Max Allegri in panchina e le vicende legati agli Europei hanno cambiato un po' la situazione, e questi due "gemelli" del centrocampo juventino sembrano sempre più diversi. Premesso che di incedibile, di fronte alla giusta offerta, non c'è quasi nessuno, Rabiot dovrebbe rimanere per la prossima stagione. La sua duttilità e alcune buone prestazioni lo rendono un profilo che potrebbe fare al caso del mister all'occorrenza, quando non da titolare in caso di centrocampo a 3.

Ramsey e il dietrofront per Allegri: la Juve ha scelto, lo gestirà così
Ramsey, invece, è ufficialmente in uscita. Sarebbe forse il meno adattabile nel sistema di gioco allegriano, inoltre ci sono tutte le difficoltà relative alla sua tenuta fisica, e ultimo ma non meno importante, ha manifestato chiaramente l'intenzione di lasciare la Juve. Il problema però è: chi se lo compra? A lui piacerebbe molto tornare all'Arsenal, da par loro i Gunners smentiscono ogni interesse e, se proprio, lo potrebbero prendere a parametro zero (il gallese dovrebbe dunque rescindere col club bianconero prima).

Per poter lasciare Torino e l'Italia, insomma, Ramsey deve abbassare le proprie pretese di stipendio e accettare le lusinghe delle altre squadre di Premier League che potrebbero essere interessate a ingaggiarlo, West Ham in testa. La sensazione è che per cederlo bisognerà aspettare almeno un mese, le ultime settimane di mercato, quando cioè, approssimandosi la fine delle trattative e della possibilità quindi di chiudere qualsivoglia affare, i potenziali compratori affileranno le offerte e il giocatore troverà i giusti compromessi.