La Juventus volta pagina. Dopo cinque anni di trionfi con Massimiliano Allegri, tocca a Maurizio Sarri dare una ventata d'aria nuova e guidare una profonda rifondazione nella rosa bianconera. Il club campione d'Italia ha deciso di cambiare pelle ed il reparto che ha subito le modifiche più evidenti è il centrocampo. A Torino sono arrivati Aaron Ramsey ed Adrien Rabiot. Giocatori dotati di tecnica, fisicità ed esperienza. Le caratteristiche giuste per provare a restituire alla Vecchia Signora una mediana nuovamente protagonista come nel 2015.

PRECEDENTI Pirlo, Pogba e Marchisio in mezzo al campo. Poi Arturo Vidal nelle vesti di trequartista inedito alle spalle del tandem Tevez-Morata. Una filastrocca che i tifosi della Juve hanno imparato a recitare a memoria nella prima stagione di Allegri. Le fortune di quella formazione arrivavano anche dalla solidità di un centrocampo tanto forte in fase di contenimento quanto devastante in attacco. Nel 2014/15 da quel reparto arrivarono ben 33 gol sui 102 messi a segno dall'intera squadra, il 32%. Una percentuale mai raggiunta negli anni seguenti. Basti pensare che in occasione dell'ultima finale di Champions la Juve realizzò 107 reti, ma solamente il 18% proveniva dai centrocampisti.

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RIMEDI – Ora si volta pagina e si spera di tornare a contare su un reparto nuovamente protagonista. Ramsey è un giocatore capace di dare del tu alla palla, specialmente in area di rigore. Le incursioni a tutta velocità ed il tiro dalla distanza sono soluzioni importanti per Sarri. Rabiot è un giocatore meno offensivo, ma in grado di garantire equilibrio. E la sua duttilità permetterà a Miralem Pjanic di essere meno vincolato dal ruolo di regista e di godere di qualche libertà in più in fase offensiva. Soluzioni che il nuovo allenatore dovrà valutare. La rifondazione della Juve passa anche da qui.