CRESCITA - "Nelle ultime stagioni è proprio la regolarità delle prestazioni che mi ha permesso di diventare un giocatore affidabile. È importante che un allenatore ne abbia uno. Volevo raggiungere questo obiettivo e ci sto riuscendo. Continuo a pormi sfide, obiettivi da raggiungere. Questo è ciò che mi fa sempre venire voglia di continuare a giocare e ad allenarmi. Quando ce l’hai, non ti stanchi mai. Penso che potrei fare di più, ma lo scorso anno ho fatto un’ottima stagione a livello di statistiche".
IN ZONA GOL - "Ormai si chiede ai centrocampisti e anche ai difensori di essere decisivi ma questa è l’evoluzione del calcio. I giocatori che mi piacevano a centrocampo prima non erano così. Quando scendo in campo sono capace di segnare uno o due gol a partita ma non ci penso molto. Nella mia squadra, se un difensore difende bene, protegge bene la porta ed è solido, mi va bene. Ognuno ha la propria visione del calcio”.
SERIE A - "Da diverse stagioni, dopo il Covid, c'è stata una rinascita. È un campionato che attira buoni giocatori da qualsiasi parte. Ci sono l'Inter, il Milan, la Juve, le romane, l'Atalanta, il Napoli: tutte squadre che lottano per i quattro posti Champions. È una sfida conquistare lo scudetto, sono felice di evolvermi lì perché mi piacciono le sfide. Più giocatori bravi ci sono, più è complicato, più amo giocare".