Per Paul Pogba, la fine del 2024 e l’inizio del 2025 potrebbero segnare la conclusione di un lungo incubo. Da un lato, il centrocampista francese può tirare un sospiro di sollievo, poiché, grazie alla decisione del Tribunale Arbitrale dello Sport, la sua squalifica per doping è stata ridotta da quattro anni a 18 mesi, consentendogli di tornare in campo a marzo. Dall'altro, un'altra delicata questione potrebbe giungere a termine: tra il 26 novembre e il 3 dicembre, si terrà presso il Tribunale penale di Parigi il processo a sei imputati, tra cui alcuni amici d’infanzia e il fratello Mathias, accusati di coinvolgimento nel presunto rapimento del calciatore.
Pogba, all'epoca giocatore del Manchester United, ha raccontato di essere stato ingannato da alcuni amici d'infanzia e sequestrato in un appartamento a Seine-et-Marne da due uomini incappucciati e armati, che gli avevano richiesto 13 milioni di euro per la sua "sicurezza". Dopo aver consegnato 100.000 euro, Pogba era stato liberato, ma ha continuato a ricevere minacce anche successivamente.
Rapimento Pogba: c'è una novità
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