Nove mesi dopo quella fatidica giocata del 25 febbraio allo stadio Santiago Bernabéu, Reinildo è tornato a sentirsi un calciatore. Il difensore mozambicano ha vissuto alti e bassi nella sua carriera, tutti legati all'infortunio, brutto, bruttissimo, patito oltre un anno fa. Al rientro, acciacchi ed errori, parte di un percorso naturale dopo uno stop così compromettente. 

La Juventus l'ha messo nel mirino, ma l'Atletico non vorrebbe privarsene con tanta leggerezza. Marca spiega: "La sua allegria e ottimismo sono qualità che hanno sempre giovato al gruppo. Il resto della squadra lo vede come qualcuno che trasmette buone sensazioni ed è quindi uno dei giocatori più amati nello spogliatoio". 


Reinildo-Juventus: cosa convince la dirigenza


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Ma ciò che conta di più è quel che Reinildo porta sul campo. In campo è un generatore di soluzioni per i suoi compagni, grazie soprattutto alla sua versatilità e al suo impegno. Anche se la sua posizione naturale è quella di terzino sinistro, è evidente che possa rendere ad un alto livello come difensore centrale. Pertanto, la sua presenza in campo facilita il cambio di sistema che Simeone ha fatto in diverse occasioni durante le partite. 

A Vigo, ad esempio, dopo un brutto primo tempo, l'Atletico ha cambiato da una linea di difesa a cinque elementi a quattro e in questi casi Reinildo è particolarmente utile. Il mozambicano può essere il terzo difensore centrale o un terzino lungo a seconda delle esigenze.


Reinildo e il numero di giocate


Oltre alla posizione che Reinildo può occupare, non va dimenticato che facilita anche la vita ai suoi compagni. Innanzitutto, il suo arrivo potrebbe essere importante per le rotazioni in vista della prossima Champions. Con un solo colpo, i bianconeri andrebbero a riempire il "vuoto" lasciato a fine stagione da Alex Sandro, parzialmente coperto dalla presenza di Tiago Djalò.

Inoltre, se necessario, Reinildo può anche agire come ala con tutta la fascia per sé, dunque al posto di Kostic. È vero che all'Atletico l'ha fatto poco, ma al Lille si è distinto in diverse occasioni per il suo gioco offensivo. Anche se la sua forza risiede nelle situazioni difensive, non sfigura affatto quando è chiamato a raggiungere l'area avversaria: l'obiettivo è mettere pericolosi cross per gli attaccanti.