Il contatto fra Ndoye e Iling-Junior in Juventus-Bologna è stato al centro dell'incontro condotto dal designatore arbitrale Gianluca Rocchi. Sotto la lente d'ingrandimento c'era il direttore di gara Marco Di Bello, il Var c’è Francesco Fourneau e l’Avar Luigi Nasca, o meglio la loro direzione con un episodio chiave nel mirino, raccontato così: "Era un rigore grosso come una casa. Ci poteva essere una revisione più accurata, dopo che già in campo si poteva fare meglio. C’è stata invece superficialità, è un errore di valutazione e manca la lettura dinamica al Var, così come l’arbitro sul momento non ha visto che le posizioni dei due calciatori erano diverse. E ha sbagliato, ma non si può mettere in croce per questo un internazionale. Concludo dicendo che, a livello di regolamento, sarebbe stato rigore con giallo, non rosso".

Sospiro di sollievo in casa Juve, alla fine i migliori sono rimasti tutti!
Ma non solo. Il designatore ha anche aggiunto: "Ci sono 4 responsabili perché, oltre ai 3 ragazzi direttamente coinvolti, sono colpevole anch’io che ho fatto le designazioni. È una decisione sbagliata e ci assumiamo la responsabilità però sia chiaro che non siamo infallibili e possiamo sbagliare pure con la tecnologia, anche in futuro. Sospensione? No, Di Bello starà fermo per 1-2 turni, non verrà sospeso perché è una cosa che non facciamo per motivi tecnici, semmai disciplinari. Valuterò soprattutto come sta lui a livello mentale che è la cosa più importante perché sono ragazzi che subiscono un forte stress".