La Serie A al via. Per calciatori, allenatori, presidenti e... arbitri. Sono 48 i fischietti agli ordini del designatore Nicola Rizzoli, che porta con sé diverse novità: prima di tutto gli arbitri di Serie A e B tornano a lavorare in un unico gruppo, con la possibilità per Rizzoli di testare e girare molto le designazioni; poi, ben più centrale, quella legata all’applicazione e all’interpretazione delle regole introdotte lo scorso anno dall’Ifab sui falli di mano, specialmente in area. Nella scorsa Serie A sono stati assegnati 187 rigori, di cui 57 dovuti a falli di mano, il record assoluto tra i principali campionati europei. Più del doppio di Premier, Ligue 1 e Bundesliga.

GOL E TOCCHI DI MANO - Ecco perché l’Ifab ha tentato di correggere il tiro, modificando la regola secondo cui qualsiasi tocco di mano che precedesse un gol o che portasse a un gol avrebbe annullato la rete: "D’ora in poi - scrive la Gazzetta - il tocco invaliderà il gol solo se avviene nell’immediatezza. Per capirci: un gol come quello di Ibra - bellissimo - a Firenze contro i viola, annullato per un tocco proibito ravvisato dal Var e che precedeva il doppio dribbling che avrebbe portato lo svedese in porta, oggi sarebbe valido". E lo conferma lo stesso Rizzoli: "Sì non ne vedremo più di reti annullate così. Conta l’immediatezza: un esempio? Veretout in Roma-Samp verrebbe ancora annullato, non c’è nulla tra il tocco di Perez e il suo tiro, quello di Ibra no".

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FALLI DI MANO - "Rigori e falli di mano? Certo - prosegue Rizzoli - ci abbiamo lavorato, ma l’intensità è stata tale che abbiamo lavorato al 100% su ogni aspetto. Premesso che i dati dell’ultima Champions evidenziano più falli e gialli per le squadre italiane dimostrando che c’è un’attitudine al gioco diverso, sì, ci sono rigori concessi che sono troppo leggeri. C’è contatto e contatto, soprattutto nel calcio, che è fatto di contatto. Un tocco come quello di De Roon dell’ultima Juve-Atalanta, ad esempio? No, non lo vorrei rivedere: è troppo leggero. Sono situazioni da valutare sul campo, però non possiamo togliere al difensore la possibilità di fare un movimento istintivo: se il braccio non poteva essere più ritratto non deve essere punibile. L’obiettivo è permettere ai difensori di non giocare come i pinguini. Parole simili al designatore Uefa Rosetti? Certo siamo in linea non solo con lui ma con tutti i designatori dei principali campionati. L’augurio è che se ne fischino di meno: vorrebbe dire che si interpretano meglio contatti valutati in maniera troppo leggera e che i giocatori capiscano che un contatto non equivale a un rigore".