Gianluca Rocchi è la nuova figura introdotta dal designatore degli arbitri Rizzoli, che spiegherà ai club i cambiamenti del regolamento e ascolterà le loro osservazioni sui fatti appena accaduti. L'ex arbitro, intervenuto a La Gazzetta dello Sport, ha spiegato: "Il mio ruolo? L’ufficio reclami sarebbe triste. La mia idea è capire ad esempio su un episodio su cui la commissione ha deciso una linea di intervento se questa trova o meno riscontro nelle squadre. Quando un episodio lo spieghi per come è nato, per come lo hai vissuto e sofferto, con trasparenza, tutti ti accettano con più facilità. Se lo lasci nel dubbio chiunque può dire la sua e tutti possono avere ragione o torto. C’è ancora qualche carenza nella conoscenza del regolamento, ma mi hanno sorpreso la partecipazione e l’educazione di tutti: ho fatto incontri ininterrotti di diverse ore, significa che parli a persone che ti ascoltano. Mostro ai giocatori la stessa presentazione che ha fatto Rizzoli agli arbitri. Poi chiedo un’opinione su episodi in cui la vedono diversamente. E se percepisco che un episodio è valutato fondatamente in maniera diversa, nulla vieta che ne parli con Rizzoli e che si aggiusti il tiro".

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VAR - "Quando usarlo? La risposta sarebbe facilissima leggendo il protocollo: quando c’è un “chiaro ed evidente errore”. Ma in queste quattro parole c’è tutta la difficoltà che un Var può trovare nel suggerire una review perché è talmente soggettivo il “chiaro ed evidente errore”... Certamente, e questo è ciò che deve fare una commissione e dobbiamo cercare di fare tutti insieme, più rendiamo chiara e semplice la casistica e più sarà facile per gli arbitri e gli stessi calciatori ritrovarsi al suo interno".

SPIEGAZIONE AL PUBBLICO - "Vorrei creare un appuntamento fisso, non so in che cadenza ancora. In Bundesliga usano Twitter: è un’idea positiva, per noi sarà fondamentale avere la sala Var a Coverciano e mi auguro arrivi il prima possibile: sarà una location fondamentale dove lavorare tutti insieme e dove rispondere ai quesiti".