All’Allianz Stadium si erano abituati al ‘siuu’, avevano assistito alla provocazione degli ‘huevos’ e persino a un inedito omaggio alla ‘Dybala mask’: ma l’ultimo gesto di Cristiano Ronaldo, immortalato al momento del triplice fischio di Juve-Ajax, porta con sé un messaggio del tutto diverso da una semplice esultanza. “Ce la siamo fatta sotto”: questo il segnale, inequivocabile, lanciato da CR7 dopo l’eliminazione in Champions League. Non un attacco nei confronti di un singolo (che sia giocatore o allenatore), quanto la presa di coscienza di un atteggiamento collettivo che non può funzionare ad alti livelli. 

VIETATO AVERE PAURA - E’ la “troppa paura” a far infuriare CR7, uno abituato a dominare e non a farsi dominare in Champions League. Ci è riuscito l’Ajax nel doppio confronto dei quarti di finale, fino al secondo tempo dello Stadium che ha visto la Juve sciogliersi letteralmente davanti agli attacchi olandesi. La conferma è arrivata dallo sfogo rivelato da mamma Dolores: “Non faccio miracoli”. Insomma, Cristiano è capace di trascinare una squadra nelle situazioni più complicate (si veda Juve-Atlético) ma allo stesso tempo ha bisogno che la squadra ne sia all’altezza. Segnale chiaro a tutti, dai dirigenti allo staff tecnico, fino ai compagni di spogliatoio. Vietato avere paura, sul campo e anche sul mercato, dove si prepara una nuova rivoluzione: tanti i big "cedibili" per costruire una nuova formazione che avrà proprio CR7 come fulcro. Così, se in Inghilterra hanno già iniziato ad aprire le scommesse su un immediato trasferimento, Max Allegri ha ribadito che "Ronaldo è il futuro della Juve". Quello immediato lo vedrà in campo contro la Fiorentina, per mettere il sigillo sul suo primo scudetto: prima ancora sarà premiato come MVP bianconero dello scorso mese. La Juve se lo coccola, e da parte del cinque volte Pallone d'Oro non filtra alcun dubbio sulla scelta compiuta un'estate fa. Ma il senso di quel gesto sarà sempre valido.