Quello stop al 30’ di Portogallo-Serbia è come una secchiata di acqua gelida per la Juventus, che adesso attende di conoscere la precisa entità dell’infortunio muscolare di Cristiano Ronaldo. Il portoghese - che ieri si è accasciato a terra toccandosi il flessore della gamba destra - farà ritorno già oggi a Torino e si sottoporrà ad esami approfonditi. Lo staff medico bianconero, in contatto costante con quello della Nazionale portoghese, vuole vederci chiaro su un eventuale stiramento: il timore, ovviamente, è che CR7 sia costretto a saltare i prossimi impegni di Champions League contro l’Ajax.

LA FIDUCIA DI CR7 - Nonostante le parole rassicuranti nel postpartita del Da Luz, Ronaldo rimane a rischio (almeno) per la partita di andata dei quarti contro l’Ajax, in programma il 10 aprile. A far sperare la Juve c’è però la fiducia del cinque volte Pallone d’Oro: “Mi servono 48 ore per capire, ma tornerò entro una-due settimane”. Non c’è mai stato sconforto nello sguardo di Ronaldo, neppure quando ha richiamato la panchina di Santos per chiedere la sostituzione. Come un pilota alla guida di una macchina perfetta, CR7 conosce alla perfezione il proprio corpo ed è convinto di avere ampio margine per recuperare. E pensare che di lacrime, il fuoriclasse di Madeira, ne ha versate diverse durante la propria carriera leggendaria: si pensi alla finale dell’Europeo 2016, quando un infortunio al collaterale del ginocchio sinistro lo costrinse a lasciare il campo dopo meno di mezz’ora. E ancora, problemi fisici a parte, lo sguardo va all’assurda espulsione in Valencia-Juve dello scorso settembre. Ma Cristiano piange solo quando la situazione è irrimediabile, quando è consapevole di non poter più dare il proprio contributo. Stavolta, invece, la disperazione ha lasciato spazio alla rabbia, e alla convinzione di poter essere in campo nel suo habitat naturale, la Champions.

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I PRECEDENTI - D’altra parte gli infortuni “primaverili” non sono una novità nella carriera di Cristiano Ronaldo, uno che tra club e Nazionale ha concluso le ultime otto stagioni andando ben oltre le 50 presenze totali. Nel 2014, poche settimane prima della finale di Champions League vinta a Lisbona con il Real, una parziale lesione della fibra muscolare lo mise k.o. per quasi 20 giorni nel mese di aprile. Così anche nel 2016, nella stagione della undicesima Coppa vinta col Madrid: problema al bicipite femorale e CR7 ai box fino ai primi giorni di maggio. Nel 2017 ancora problemi muscolari, stavolta nella prima settimana di marzo. A maggio scorso, poi, un infortunio alla caviglia rimediato nel Clasico  tenne in ansia Zidane in vista della finale di Kiev. Stavolta la preoccupazione è tutta della Juve: oggi gli esami, tutti gli occhi alla Continassa sono puntati su Cristiano.