Cristiano si troverà pure bene alla Juventus, si sarà anche ambientato a Torino, però non tutto gira come vorrebbe lui. Ve lo ricordate come uscì dal campo dopo l’eliminazione con l’Ajax? Scuotendo la testa e mimando la cagarella, e non certo la sua. E quando al S. Paolo con ampi gesti urlava, ai compagni prima e alla panchina poi, di far salire la squadra, e di non lasciarsi schiacciare nella propria metà campo? Episodi sporadici, ma ricorrenti nel corso della sua prima stagione in bianconero.
Degli 11 in campo, gli unici ad avere voglia di giocarlo sono stati lui e Spinazzola, dal cui piede è partito infatti il cross per l’inzuccata vincente del marziano. Con lo scudetto già in tasca da 2 turni, non è facile trovare le motivazioni – quelle che, al contrario, aveva il Toro – però esisterebbero pure l’amor proprio e la professionalità. Se sei eccessivamente svogliato e poco sul pezzo, gli errori diventano inevitabili. Quelli di Cancelo che rimette in gioco la palla nella direzione di Pjanic , pressato da Lukic, e poi dello stesso bosniaco che si fa rimontare, spostare e superare dal giocatore granata, sono stati sesquipedali , quasi da principianti. Talmente pazzeschi da far inorridire pure Ronaldo. Ripeto: gliela avete vista la faccia dopo la rete del Torino?
Di sicuro a centrocampo, popolato da interpreti troppo lenti, di piede e di pensiero. Quante volte, in questa stagione, abbiamo visto perdere palle sanguinose lì in mezzo, e raramente qualcuno che si prendesse la briga di impostare la manovra. Non c’è più Pirlo, d’accordo, però da Pjanic ci si aspettava qualcosa in più. Spesso ha deluso, come venerdì. Il ruolo da play basso non gli si addice, e gli avversari hanno ormai capito che per metterlo in difficoltà basta piazzargli addosso un uomo. Come ha fatto venerdì sera Mazzarri con Berenguer.
Venerdì sera è stato provato mezzala Cuadrado, ingiustamente fischiato al momento del cambio: ha giocato in un ruolo non suo, per giunta dopo aver ripreso contatto col campo vero da appena 4 partite, dopo quasi 4 mesi e mezzo di stop. Meritava indulgenza. Eppoi, se davvero non contava, perché fischiare il povero Cuadradone? O forse contava solo in teoria, perché uno juventino è come Ronaldo: non vuole mai perdere, meno che meno una stracittadina coi cugini.