La notizia arriva dalla Spagna e ha del clamoroso: il Chelsea sta pensando di mettere sul piatto 120 milioni di euro per convincere la Juventus a cedere Cristiano Ronaldo. La voce, rilanciata su Twitter da un giornalista iberico di As, non ha trovato riscontri effettivi e, in questo momento, sembra essere più fantamercato che realtà. Innanzitutto, per la cifra in questione. Certo, Cristiano Ronaldo smuove capitali come farebbe una piccola nazione, ma pensare che il Chelsea pagherebbe, due anni dopo, 20 milioni in più di quanto abbia speso la Juventus due anni prima per prelevare il portoghese dal Real Madrid, lascia un attimo interdetti. Voci, chiacchiere, storie già viste e sentite quando impazza il clima da calciomercato. Eppure, è proprio dalle chiacchiere, dai discorsi più disinteressati che qualche pulce può saltare fuori e fiondarsi subito nelle orecchie. 

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Perché, è innegabile, dopo Juventus-Milan di venerdì, Cristiano Ronaldo ha rubato più che qualche copertina, anche se non per le solite celebrazioni a cui è abituato. La prestazione opaca del campione portoghese ha fatto emergere un dibattito sino a ieri impensabile per lui: il peso dell'età che avanza. E quel peso, la Juventus lo paga a peso d'oro. Infatti, i 31 milioni di euro del suo stipendio gravano e non poco sul bilancio di una società che, se non sta ridimensionando, di sicuro dopo il coronavirus proverà a tamponare il più possibile, evitando spese eccessive. Liberarsi del contratto di Ronaldo, anche senza i 120 milioni di contropartita, sbloccherebbe il mercato della Juventus in entrata e - non sia mai - che CR7 possa essere sostituito adeguatamente. 

I pro ad una cessione, quindi, sono quasi tutti di natura finanziaria, per quanto il primo verdetto del campo abbia suscitato qualche dubbio anche su quello. Le prossime uscite daranno una risposta ulteriore, a partire dalla finale di mercoledì contro il Napoli, ma prima di prendere il pennarello rosso per sottolineare eventuali errori, non ci si può dimenticare di chi si sta parlando: resettare il proprio giudizio su Cristiano Ronaldo sulla base di una, due o alla peggio tre prestazioni sbagliate non rende onore alla sua carriera, ma anche al suo reale valore. E' ancora determinante, anche se non più esplosivo. Forse, la soluzione migliore, sarebbe aspettare la scadenza naturale, fissata per il 2022, per non sprecare l'investimento fatto anzitempo. Per questo, per Ronaldo non sembra essere ancora il tempo delle nuove avventure.