Non risponderà certamente al nome di Antonio Rudiger l'erede alla Juve di Giorgio Chiellini. Come comunicato ufficialmente quest'oggi, dopo settimane in cui la notizia si era già ampiamente diffusa, il solido difensore classe 1993, in uscita dal Chelsea, ha firmato un contratto che lo legherà al Real Madrid per le prossime quattro stagioni. Il tedesco era uno dei "pezzi" più pregiati di questo mercato estivo: l'annuncio del suo mancato rinnovo con i Blues aveva fatto drizzare le antenne dei club di mezza Europa, con proposte più o meno forti giunte da Inghilterra, Italia e Spagna. Tra queste anche quella della Juve, a caccia proprio di un giocatore nel suo ruolo una volta presa consapevolezza dell'addio del capitano: effettivamente Rudiger avrebbe potuto essere il rinforzo ideale per i bianconeri, alla ricerca di un centrale d'esperienza, forte fisicamente e mentalmente, pronto a prendere in mano fin da subito le redini del reparto.

Il retroscena su Rudiger: ecco quando ha deciso di lasciare il Chelsea
Ma se anche un summit in Italia sembrava aver messo la Signora in una posizione di vantaggio, i retroscena dicono che in realtà la Juve non era mai arrivata al punto da poter esultare per un affare concluso, anzi. Del resto, le richieste di ingaggio da circa 10 milioni di euro a stagione, oltre a quelle per un premio alla firma (considerando che Rudiger era svincolato), hanno costretto i dirigenti del club torinese a fare un passo indietro, a frenare l'entusiasmo per un colpo che alcuni avevano già dato per fatto. Troppo forte la concorrenza dei blancos di Carlo Ancelotti, squadra che peraltro aveva attratto fin da subito lo stesso difensore, intenzionato ad accasarsi in una società già certa di disputare la prossima Champions League (escludendo così anche l'ipotesi Manchester United). Odore di rimpianto per la Juve? Forse era difficile fare di più, in questo caso. Ad ogni modo, per quanto non potrà essere quello "originale", un Antonio Rudiger ai bianconeri serve, serve eccome.