Karl-Heinz Rummenigge, ad del Bayern, ha parlato del terremoto Superlega: "Non ha vinto il Bayern e nemmeno Rummenigge, bensì il calcio vero. Quello di cui tutti siamo innamorati". Lui sarà il grande mediatore tra i 12 top club dell’iniziale scissione  e la Uefa, come racconta a Tuttosport: "Io sono conosciuto per essere un uomo di dialogo e non di guerra. Così il presidente della Uefa, Ceferin, mi ha chiesto di dargli una mano per risolvere i problemi e ripartire dopo giornate difficilissime per il mondo del calcio. Ho 65 anni e nella mia vita ne ho viste tante. Non sono stati giorni facili, ma l’importante è che la storia sia chiusa. Quello che è successo dispiace a tutti, anche a chi ha fatto nascere la Superlega. Martedì sera ho sentito Ferran Soriano, l’ad del Manchester City, e oltre a confermarmi la ritirata si è scusato per l’accaduto. Dopo di lui, sono arrivate le scuse di tanti altri club. Si sono sbagliati di grosso, però non è quello che mi interessa ora. L’importante è uscire dalla crisi con intelligenza". 
 
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LE MOSSE - «Restituirei felicità, armonia e lealtà a tutto il mondo del pallone immediatamente. Purtroppo non ce l’ho, quindi dovremo lavorare... (risata). Aspettiamo che le acque si calmino, poi punteremo sul dialogo. Il presidente Ceferin, e io la penso come lui, mi ha ribadito nelle ultime ore che non ha intenzione di chiudere le porte in faccia a nessuno». 
 
AGNELLI - «Non so se la pace tra i due sarà possibile, Ceferin è molto deluso. Detto questo, la Superlega era composta da dodici squadre. Non solo da Agnelli». 
 
SE HA PARLATO CON AGNELLI - «No, ma per mia scelta... Non è il momento di chiamarlo. Non è importante sentirsi velocemente. Meglio far sbollire la cosa. Poi capirò da Andrea le motivazioni che lo hanno portato a comportarsi in quel modo e con il dialogo ne usciremo tutti insieme. Non escludo nulla». 
 
NUOVA CHAMPIONS - «Ma con la Super Champions approvata per il 2024, la Juventus probabilmente sarebbe ripescata per una questione di ranking anche arrivando quinta. In Germania si è discusso molto di questa novità, io resto molto indeciso. Sono stato un giocatore e per me la qualificazione è sacra».