FORMULA PERFETTA - "La formula perfetta per la Champions? Non esiste. Quello che conta è la filosofia, che però cambia da club a club e non è esportabile. Il Bayern è diverso dalla Juventus o dal Real Madrid, le inglesi sono realtà con altre differenze ancora. La mia idea è che i soldi siano importanti, ma lo sia altrettanto la mentalità della società. Oltre ai campioni, che sono indispensabili per vincere, abbiamo costruito un gruppo forte e in sintonia con l'allenatore. Noi abbiamo trovato questo equilibrio, però non mi sento di dare consigli a nessuno".
AGNELLI - "No, nemmeno a lui. Non ne ha bisogno Andrea. Lo ringrazio per il messaggio che mi ha inviato dopo la vittoria, è sempre carino. Ho grande rispetto per Andrea e per la Juventus, che è il Bayern d'Italia".
BATTERE IL PSG - "Nessuna rivalsa. Ho visto piangere Neymar e Mbappé sul palco e mi sono avvicinato dicendo loro: "Andate avanti così, siete forti". Il Psg vincerà la Champions. Mi è dispiaciuto che non ci fosse Cristiano Ronaldo con la sua Juventus a Lisbona".
MESSI - "Pensiero del Bayern? No! Non possiamo pagare un giocatore di quella dimensione. Non fa parte della nostra politica e della nostra filosofia. Sinceramente, sentire che Messi può lasciare il Barcellona mi mette anche un po' di tristezza. Leo ha scritto la storia del club e secondo me dovrebbe chiudere la carriera in blaugrana. Poi ci sono aspetti interni e privati che non conosco e per questo non mi intrometto".
RONALDO - "Sorpreso? No, perché parliamo di un extraterrestre. Ronaldo vive per il calcio, come Lewandowski. Sono due Big Jim (risata, ndr). Si allenano, mangiano e riposano sempre e solo con un obiettivo: migliorare la propria prestazione ed essere i migliori. E alla fine lo sono, come messi. Sono esempi per i giovani".
PIRLO - "Se Agnelli ha deciso così, mi fido. Comunque mi sembra una scelta interessante. Da giocatore era un professore in campo, con la sua visione e la sua classe dirigeva i compagni. Può ripetersi in panchina perché è un uomo con le idee chiare e con un piano preciso in testa".
PERISIC - "Ivan ha fatto bene, con lui abbiamo alzato tre trofei. Non abbiamo ancora preso una decisione. Ai tempi del Coronavirus dobbiamo valutare bene come comportarci sul mercato: giocare senza spettatori è un problema per tutti i club. Per Perisic c'è tempo, sono in contatto col mio amico Marotta. Peccato solo non disputare la Supercoppa europea contro di loro: quello sì, sarebbe stato un sogno. La mia partita del cuore. Mi dispiace anche perché Siviglia-Inter è stata la finale più bella da quando esiste l'Europa League".
TOLISSO - "Resta. E' molto contento e vuole andare avanti con noi".
ALABA - "Se resta? Speriamo di sì".
KHEDIRA - "E' un bravo ragazzo, un vincente, ma non stiamo pensando a lui".