VIA DA BOLOGNA POST TERNANA - «No, volevo andarmene prima, per motivi personali. Ora ho l’obbligo morale di rimanere, soltanto i topi scappano dopo una disfatta. Voglio essere testimone della resurrezione, dobbiamo entrare nel lato sinistro della classifica. Vediamo quanti punti facciamo e come li facciamo. Se andrà bene, resterò. Sennò, a casa. Mihajlovic è un grande tecnico. Glielo ripeto sempre: “Tu non sei un allenatore, tu sei l’allenatore”».
ALLEGRI - «In un’altra epoca cercai di portare Allegri alla Roma. Lui sa che è in debito con me, perché si prese un impegno, poi disatteso. Questo non mi impedisce di scegliere Allegri perché è un pragmatico. Le squadre devono fare i punti, le sconfitte dilaniano, rovinano, avvelenano. Nessun calcio spettacolare, per quanto bello, può permettersi di essere perdente. Dico sì ad Allegri e alla sua concretezza».
SARRI - «Come me si è intossicato con le sigarette. Se avessimo lavorato assieme, una nube di fumo ci avrebbe avvolto. Si è spaccato la schiena nelle categorie inferiori, si è costruito da sé. Ho grande simpatia per lui e il suo gioco».