Maurizio Sarri non usa giri di parole. Raramente si nasconde, seppur la sua ars oratoria sia divenuta negli ultimi anni sempre più "democratica". La Juve oggi ha vinto e convinto, l'Udinese è stata affondata da una marea bianconera. Ma ci sono anche delle note negative, che Sarri non ha nascosto: Bernardeschi ed Emre Can.

LIMITATO - L'ex Fiorentina, bersaglio delle critiche dei tifosi nelle ultime settimane, è sempre meno centrale nelle idee del tecnico. Oggi, con Dybala sulla trequarti, la Juve ha girato a meraviglia. Sarri ha inserito Bernardeschi al 75', proprio al posto dell'argentino. 15 minuti poco entusiasmanti, seppur in un momento difficile per eccellere, con la gara in fase calante. In conferenza stampa Sarri, che finora lo aveva sempre difeso, lo ha punzecchiato: "Tiene troppo la palla? Quando un giocatore fa il terzo tocco se potessi andrei via, un po' è frutto dell'abitudine ed un po' gli manca un pizzico di visione". Un'ammissione diretta: a Bernardeschi, questo Bernardeschi, manca qualcosa per essere da Juve. E Sarri sembra essersene accorto.

Bravo Sarri, solo i veri saggi hanno il coraggio di cambiare
BOCCIATO - Le cose non vanno meglio ad Emre Can, anzi. Col centrocampo in emergenza Sarri lo ha tenuto fuori, preferendogli Rabiot, nonostante il tedesco avesse usufruito di un riposo forzato in settimana, in quanto escluso dalla lista Uefa e quindi neanche partito per Leverkusen. 90 minuti in panchina, dopo la terribile prestazione di una settimana fa contro la Lazio e queste dichiarazioni di Sarri che, alla luce delle scelte odierne, suonano come un definitivo addio: "Purtroppo ha vissuto una delusione forte, ha fatto fatica a venire fuori da questo momento di grossa delusione avuto". Emre Can è sottotone, fisicamente e mentalmente. E Sarri, in attesa del mercato di gennaio, difficilmente gli darà altre occasioni.