Come sospettavamo da un po’ di tempo, non è stato Sarri a cambiare la Juve ma la Juve a cambiare Sarri. Lo ha ammesso lo stesso allenatore: “Prima ero un talebano, ora mi adatto alle caratteristiche dei calciatori”. Prima era il capofila dei cosiddetti giochisti, quelli amati da Sacchi che è stato uno dei primi, probabilmente il migliore nella ricerca di un calcio spettacolare; ora si è trasformato in risultatista, cioè pensa a vincere e basta, non a caso lo stesso Arrigo qualche critica ha cominciato a muovergliela.

Sarri, insomma, si sta avvicinando sempre di più ad Allegri. E allora la domanda è: ma i tifosi della Juve, che hanno sommerso di critiche Max per la pessima qualità del gioco bianconero, se la prenderanno presto anche con il nuovo tecnico?

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Quando la Juve ha deciso di ingaggiare Sarri, sperava di arrivare agli stessi risultati di Allegri - e magari migliorarli in Europa - ma praticando un calcio più piacevole. Non si volevano più vedere gesti come quello di Ronaldo alla fine della partita con l’Ajax: abbiamo avuto paura. Una critica aperta e pubblica alle scelte dell’allenatore, entrato nel mirino di tantissimi tifosi anche in modo sgarbato, scorretto, maleducato (tanto che Max aveva perfino deciso di abbandonare i social).

La storia dei primi mesi di Sarri a Torino ci ha raccontato qualcosa di diverso rispetto ai programmi del club, perché niente è cambiato: la Juve vince quasi sempre, anche quando non lo merita e gioca male (come a Bergamo), ma non diverte quasi mai. Se il motivo va ricercato nelle caratteristiche dei calciatori, e non nell’allenatore, allora ci domandiamo se avesse davvero un senso cacciare Allegri.

Ma, soprattutto, ci chiediamo quale sarà la reazione dei tifosi se la Juve continuerà a vincere giocando male: riabiliteranno Allegri e gli chiederanno scusa, oppure butteranno dalla torre anche Sarri?

@steagresti