Tutto passa dai senatori. Ormai lo sappiamo, i veterani hanno sempre avuto un peso specifico importante nella Juventus, in quello spogliatoio che storicamente ha visto passare tante figure di rilievo e ha sempre avuto un gruppo forte alle spalle. La dirigenza, l'allenatore e i senatori, cambiati negli anni per nome ma non per mentalità. E quando alzano la voce sanno sempre quali tasti toccare. Questione di impatto, di credibilità, qualità che accomunano profili come Buffon, Chiellini e Bonucci su tutti, ma non solo. La riunione di questi giorni (ne parliamo qui), che ha seguito quella a cui hanno partecipato anche Nedved e Paratici, serve a riportare l'attenzione ai livelli massimi nel momento che più conta della stagione, perché uscire senza almeno lo scudetto in questa annata non è un'opzione percorribile. Specialmente se a vincerlo al posto dei bianconeri dovesse essere l'Inter di Conte e Marotta. Un'ipotesi nemmeno da nominare.

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LA CONFERMA E RONALDO - In questo finale di stagione, però, è importante remare tutti dalla stessa parte: i senatori lo sanno e, infatti, sostengono Sarri, che dal canto suo è sicuro di averli dalla sua parte. A buona ragione. Il rapporto c'è, nonostante i tanti anni di vittorie e la diversa filosofia calcistica, e sono stati loro i primi a guidare il gruppo verso la rivoluzione, a mettersi a disposizione di Maurizio Sarri e affrontare il cambiamento. Oggi, il gruppo degli storici si è allargato e sul futuro di Sarri, a stagione finita, possono pesare anche i loro umori, qualcuno in particolare. Sarri ha il sostegno, ma qualche decisione, qualche reazione e qualche faccia anche pubblica - vedi Cristiano Ronaldo nel derby, con i suoi occhi al cielo mentre Sarri gli parla - lasciano a desiderare. La conferma passa da tutto questo. Se i segnali per il presente ci sono, quelli per il futuro non sono così rassicuranti, molto passa anche dall'opinione di quei senatori che lui sente di avere con sé. Per ora.