COPPA - "Se noi sbagliamo partita prima e dopo la Champions dopo 3 mesi ne sbagliamo 12, è un problema serio. Ovvio che in Champions il dispendio di energie mentali e nervose è importante, è più facile ricaricare le pile dal punto di vista fisico che quello mentale. Cambiare in questo momento per noi può rappresentare un problema. Gli schemi di Sarri sono dettati dai calciatori. Il Napoli per caratteristiche è una squadra simmetrica, il Chelsea meno e la Juve ancora meno quindi dobbiamo trovare la forza nei punti di forza dei calciatori. Sul 2-1 potevamo chiudere la partita, dopo dovevamo accelerare le ripartenze, dobbiamo migliorare sotto tanti punti di vista venire a capo di questa partita non era semplice, 10 punti in costruzione è sostanzioso".
SU COSA LAVORARE - "L'aspetto positivo è caratteriale, soprattutto la fase iniziale del secondo tempo è stato di un buon livello di determinazione. Gli aspetti su cui lavorare sono uscire dalle pressioni avversarie senza perdere linearità facendolo con più personalità perché le capacità tecniche ci sono. Poi dal punto di vista tattico. Uscire dalle pressioni avversarie necessita di livello tecnico eccezionale, ma noi lo facciamo timidamente, con paura di sbagliare. Ci manca un po' il movimento senza palla, gli esterni dovrebbero muoversi per ricevere il pallone, invece l'hanno fatto in maniera un po' timida spalle alla porta, costretti a restituire subito il pallone. Ci sono margini tattici e anche tecnici, che riguardano anche la sicurezza".
SIMMETRIE - "Il punto di equilibrio deve essere il saper leggere velocemente la posizione di Ronaldo e adeguare la fase difensiva a seconda della posizione di Ronaldo, ci sono momenti in cui ci sarà da difendere con il 4-4-2, altri con il 4-3-3. Nel momento in cui Ronaldo è dentro Matuidi esce per prendere il centrocampista avversario e questo non deve succedere, dovrebbe andarci il vertice. Sono movimenti che ci saranno nel tempo e che ora ci mettono in difficoltà, dobbiamo imparare a farlo".