L'influenza di Maurizio Sarri ha generato mostri. No, non sono i batteri che naturalmente appaiono quando si contrae il virus, ma quelli che i tifosi stanno costruendo sul web. Il complotto è un mestiere che piace a chi bazzica sui social, ma l'assenza del tecnico per l'amichevole di stasera con la Triestina ha sollevato un polverone inspiegabile. Tra chi non crede alle motivazioni mediche a chi, invece, chiama all'appello quel Guardiola tanto vociferato a giugno, la girandola di commenti - inappropriati, per lo più - sta accompagnando le ore d'attesa del fischio d'inizio di Trieste. 

SPECULAZIONI - La settimana nera del tecnico toscano parte da Stoccolma e questa febbre, come vuole il demagogo di turno, non è altro che il sintomo di un rigetto che la società sta provando per lo stesso Sarri. O viceversa, perché non contano tanto le motivazioni, figurarsi la verità, per chi da addito a certe voci: l'astio di una parte di tifosi e non verso questo cambio di rotta della Juventus sta annebbiando i giudizi obiettivi e lasciando libertà alle fantasie di contaminare quello che, in fin dei conti, dovrebbe essere un dibattito serio. Il campo certo, ma anche la salute: nessuna indiscrezione lascia presagire a qualcosa di grave, ma speculare su un semplice raffreddore può essere l'anticamera per ingiurie ben peggiori. 
MOURINHO, GUARDIOLA, SARRI OUT - Così, si fa presto a finire in tendenza. Si fa presto a spargere il seme dell'odio e della ripicca quando sembra che nessuno si aspetti altro. La favola di Sarri è cominciata come un thriller, con l'ombra ingombrante di Guardiola che ne ha accompagnato lo sbarco a Torino: fin da subito si sarebbe potuto capire come gli sciacalli non avrebbero aspettato altro che una battuta d'arresto per tornare alla ribalta. Prima i gol subiti in ICC, poi le dichiarazioni post-Stoccolma, ora l'influenza: tutto sembra essere stato ingigantito ad hoc per bersagliare il tecnico. E proporre alternative, come Mourinho, piuttosto che far credere a possibili risoluzioni consensuali dopo appena un mese e qualche giorno di lavoro, non sono certo toccasana. Né antibiotici per l'influenza: Sarri resta a casa sì, ma solo per stasera. A Parma, tra sette giorni, si inizia a fare sul serio: forse è meglio concentrarsi su questo