La Juventus ieri era orfana di Dybala e De Ligt. Si sono sentite entrambe le assenze, ma per come è andata a finire la partita, la seconda è stata assai più pesante. I gol di Rabiot e Cristiano Ronaldo avevano messo la gara contro il Milan in discesa, ma forse l’idea di aver messo lo scudetto in tasca ha fatto staccare la spina alla squadra di Sarri, colpevole di grosse amnesie difensive. Bonucci ha deluso, Alex Sandro ha fatto un pasticcio sul quarto gol, e anche Rugani ha deluso, colui che doveva rimpiazzare l’olandese. È proprio il modo con cui l’ex Empoli è arrivato alla sfida di San Siro che fa venire qualche dubbio sulla gestione di Sarri.

PROBLEMA MINUTAGGIO, I 5 CAMBI… - Rugani non scendeva in campo dal 22 febbraio. Questo vuol dire che, nell’era post-coronavirus, ha totalizzato 0 minuti di gioco. In un’annata in cui Chiellini è stato sempre indisponibile e Demiral è fuori dai giochi da gennaio, il difensore di Sesto di Moriano è passato da essere la quinta alla terza scelta, dunque la prima riserva nel caso in cui uno fra Bonucci o De Ligt non fosse disponibile (come è successo ieri). È possibile che Sarri, da quando il pallone è tornato a rotolare sui campi di Serie A, non gli abbia concesso neanche un minuto? Eppure l’Ifab, l’International Football Association Board, è venuta incontro alle leghe calcistiche aumentando il numero di cambi a 5, alla luce della compressione delle date dei calendari. Il tecnico toscano non ha mai usufruito della possibilità per dare minutaggio a Rugani, e ieri ha pagato dazio.