La conferenza stampa tenuta dal tecnico nel dopo partita con la Roma ha rimesso in luce il carattere di un uomo fin troppo diretto e ben poco incline verso quella diplomazia necessaria per fare in modo che i rapporti interpersonali tra “sergente” “soldato semplice” non si risolvano in una zuffa. “Dybala e la sua reazione? Ad essere sincero devo dire che non me ne frega niente”. In questo modo, se vogliamo anche un poco volgare, Sarri ha risposto alla legittima domanda sull’ennesima frustrazione dovuta subire dal giocatore argentino il quale peraltro era stato tra i migliori in campo.
Se Dybala non ha gradito l’ennesima sostituzione ancora di meno avrà digerito e metabolizzato il dichiarato “menefreghismo” del suo allenatore. Un terreno sempre più scivoloso sul quale si trovano a camminare i due soggetti protagonisti di un diverbio il quale potrebbe condurre ad una resa dei conti nefasta per la Juventus. Già accadde tanti anni fa in casa bianconera una vicenda più o meno simile quando sulla panchina della Juventus c’era Heriberto Herrera e il profeta di quella squadra era Omar Sivori. Non si sopportavano è finì con l’allontanamento, a Napoli, del fuoriclasse argentino. Fu un momento amaro per la Juve, per il suo popolo tifoso e per lo spettacolo. Una replica non sarebbe gradita.