Giacomo Raspadori punta la Juventus:  "Segnare ai bianconeri? Intanto vediamo se gioco, ma è bello sognare". Il giovane attaccante del Sassuolo si racconta a La Gazzetta dello Sport: "In questi mesi ho imparato da tutti. Da Ciccio, Boga e Berardi. Allenarsi con loro è stato un arricchimento. E in campo mi trovo a mio agio. Devo ringraziare De Zerbi che ha sempre avuto fiducia. E prima tutti i responsabili delle giovanili. La squadra mi ha aiutato in questo percorso di crescita".

NO A MONACO E SERIE B - "Ho preferito restare per imparare. Per raggiungere il mio obiettivo con il Sassuolo. Conquistarmi un posto in A. A 14 anni avevo offerte da Inter, Milan e Roma. Dopo una cena coi genitori scelsi di restare".

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EREDE DI BERARDI - "Un paragone che mi riempie d’orgoglio, ma siamo diversi".

RINUNCIARE ALL'INTER - "A 10 anni ero malato di Inter, con Eto’o idolo. Dopo il Triplete ho scelto il nero-verde... Perché? Ho seguito mio fratello Enrico, 3 anni più grande. Anche lui punta, destro. Io sono mancino naturale, ma per imitarlo ora calcio di destro anch’io. E sono potente, anche sulle punizioni. Ma col mio piede naturale sono più preciso. E tutti mi dicono che sono ambidestro".