La straordinaria imprevedibilità su cui poggia le basi questo sport, ha la capacità di smentire anche il più fervido dei sostenitori dell'una o dell'altra tesi. A prescindere del cosa, non esistono verità empiriche, anche perché nel giro di qualche secondo possono crollare. 179, per l'esattezza, sono i secondi bastati ieri sera a Paulo Dybala per far riaffiorare i ricordi di chi, fino a due mesi fa, avrebbe voluto vederlo imbarcarsi sull'aereo per Manchester, facendo la staffetta con Romelu Lukaku. Ci sono cascati in tanti, ed era lecito farlo, vista la stagione opaca dell'ultimo anno di Allegri, del primo di Ronaldo, ma soprattutto per la frenesia di cambiamento che ha pervaso l'estate alla Continassa. Insomma, non era tanto contro Dybala, quanto in favore di una novità (Lukaku, ma anche Icardi). 

Batistuta: 'Dybala è un campione ma ha un problema'
Tutto è saltato, o meglio, nulla si è concretizzato. E così, Dybala ha cominciato la stagione con il muso, costretto in panchina dopo l'arrivo tardivo, causa Copa America. Sembrava un separato in casa, mentre il gigante belga, con quel nerazzurro che stona per chi lo avrebbe voluto a Torino, strapazzava il Lecce nelle prime battute di campionato. Il Lecce, certamente temibile, ma non ancora un test attendibile. Quelli, si giocano più avanti, verso ottobre e novembre. E così, in una notte tiepida - in quanto a spunti di gioco -. come quella di ieri sera, Dybala si è rimesso la maschera, alla faccia degli scettici, alla faccia degli estimatori di Lukaku. 

Il calciomercato non si fa con le figurine, dove puoi sacrificare quanti più doppioni si voglia, per completare il proprio album. Ci sono dei sacrifici da fare e quello de la Joya lo sarebbe stato, anche senza doversene per forza mangiare le mani successivamente. Meglio che non sia successo, vien facile pensarlo a mente ancora calda e voce roca, dopo aver festeggiato tre punti che gli appartengono più che ad altri. Dybala questo sa fare, non è una sorpresa. L'errore può capitare e così come ha sbagliato l'argentino - più che una volta - nella scorsa stagione, così si sono sbagliati coloro che avrebbero preferito qualcuno più fisico in avanti.