"È cambiato profondamente il rapporto di forza tra Juventus e Inter. Anche tenendosi qualche dubbio sulla facilità d’inserimento dei nuovi acquisti, l’inter ricomincia con tre giocatori in più e la Juve con Emre Can in meno. Calcolando la lunga degenza di Khedira, a oggi la Juve ha quattro centrocampisti per tre ruoli (Bentancur, Pjanic, Matuidi, Rabiot), e solo Rugani dietro Bonucci e De Ligt. Se calcoliamo che una Juve prospera e abbondante ha chiuso gennaio con soli tre punti di vantaggio, viene francamente da pensare che il vecchio equilibrio stia adesso rompendosi e cominci un campionato diverso". E' l'incipit dell'analisi di Mario Sconcerti sul Corriere della Sera, che continua parlando di un campionato nuovo: "(Conte) Ha una squadra di chiaro valore internazionale, forse nemmeno più adatta a un gioco conservativo come il 3-5-2. È giusto pensare adesso a un’inter che non si piange addosso a ogni punto perso e non insegue gli arbitri a fine partita. Ci si aspetta una crescita soprattutto tecnica".

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E Eriksen? Idee chiare: "E' un centrocampista completo e nell’età migliore. È rapido, capisce il gioco e il ruolo che gli viene via via chiesto in partita. È anche l’unico giocatore di un genere che la Juve non ha, né Ramsey né Bernardeschi lo valgono, Bernardeschi finirà anzi per fare la mezzala. Dybala è un fuoriclasse ma non un trequartista. Eriksen diventa quindi una doppia aggiunta. È faticoso pensare a una Juve in difficoltà, forse non è nemmeno giusto, ma tra infortuni e disagi economici qualcosa è cambiato nell’equilibrio della corsa".