Mario Sconcerti analizza il ko della Juventus contro il Sassuolo sulle pagine del Corriere della Sera: ​"La Juve esce di scena nel momento esatto in cui rinuncia al suo gioco difensivo. Era un errore evidente credere fosse Allegri il profeta del catenaccio. Allegri ha un concetto personale dell’equilibrio, ma sa come far giocare nei dettagli una grande squadra. Ho visto tante belle partite giocate dalle sue formazioni. Giocare così bassi non è mai stata una sua scelta, era una necessità che non poteva durare. In una sera eccentrica si può sbagliare la musica country per Beethoven, ma il giorno dopo ritorna sempre la realtà. E questa dice che la Juve è una squadra di buoni giocatori comuni. Non c’è nessun cattivo giocatore nella Juve, ma quelli che ha non bastano. McKennie è uno bravo, ma lo hanno anche gli altri. Morata è buono, ma non è una differenza. Non lo è nemmeno Chiesa se deve fare l’ala a tutto campo. Locatelli è bravo quanto hanno il dovere di essere i registi di qualunque Juve.

Juve, incredibile coincidenza col 2015-16: anche allora ko col Sassuolo alla 10^, e poi...
È questa somma di normalità a tenere in una classifica scarsa la Juve. Nel giorno in cui si è cercato di giocare di nuovo al calcio, è diventato chiaro che non è un problema di schema. È che gli altri, semplicemente, sono come noi. E la squadra non si aiuta, è frammentata. Si salva Dybala, anche per volontà delle narrazioni. Si salva Cuadrado che era partito riserva e ha cambiato la partita. Ma nel gioco è sempre stato superiore il Sassuolo".

Juventus, Sconcerti: il problema di Allegri è che non ha campioni ma solo calciatori normali

 

di Mario Sconcerti

La sconfitta con il Sassuolo dice che la Juve è una squadra di buoni giocatori comuni, ma nessuno fa davvero la differenza. L’Inter vince per superiorità naturale e Dimarco è il simbolo di questo campionato: buono, quasi colto nel gioco e nella posizione, molto fisico.

LaPresse

La Juve esce di scena nel momento esatto in cui rinuncia al suo gioco difensivo. Era un errore evidente credere fosse Allegri il profeta del catenaccio. Allegri ha un concetto personale dell’equilibrio, ma sa come far giocare nei dettagli una grande squadra. Ho visto tante belle partite giocate dalle sue formazioni. Giocare così bassi non è mai stata una sua scelta, era una necessità che non poteva durare. In una sera eccentrica si può sbagliare la musica country per Beethoven, ma il giorno dopo ritorna sempre la realtà. E questa dice che la Juve è una squadra di buoni giocatori comuni. Non c’è nessun cattivo giocatore nella Juve, ma quelli che ha non bastano. McKennie è uno bravo, ma lo hanno anche gli altri. Morata è buono, ma non è una differenza. Non lo è nemmeno Chiesa se deve fare l’ala a tutto campo. Locatelli è bravo quanto hanno il dovere di essere i registi di qualunque Juve.

È questa somma di normalità a tenere in una classifica scarsa la Juve. Nel giorno in cui si è cercato di giocare di nuovo al calcio, è diventato chiaro che non è un problema di schema. È che gli altri, semplicemente, sono come noi. E la squadra non si aiuta, è frammentata. Si salva Dybala, anche per volontà delle narrazioni. Si salva Cuadrado che era partito riserva e ha cambiato la partita. Ma nel gioco è sempre stato superiore il Sassuolo.

Juventus, Sconcerti: il problema di Allegri è che non ha campioni ma solo calciatori normali

 

di Mario Sconcerti

La sconfitta con il Sassuolo dice che la Juve è una squadra di buoni giocatori comuni, ma nessuno fa davvero la differenza. L’Inter vince per superiorità naturale e Dimarco è il simbolo di questo campionato: buono, quasi colto nel gioco e nella posizione, molto fisico.

LaPresse

La Juve esce di scena nel momento esatto in cui rinuncia al suo gioco difensivo. Era un errore evidente credere fosse Allegri il profeta del catenaccio. Allegri ha un concetto personale dell’equilibrio, ma sa come far giocare nei dettagli una grande squadra. Ho visto tante belle partite giocate dalle sue formazioni. Giocare così bassi non è mai stata una sua scelta, era una necessità che non poteva durare. In una sera eccentrica si può sbagliare la musica country per Beethoven, ma il giorno dopo ritorna sempre la realtà. E questa dice che la Juve è una squadra di buoni giocatori comuni. Non c’è nessun cattivo giocatore nella Juve, ma quelli che ha non bastano. McKennie è uno bravo, ma lo hanno anche gli altri. Morata è buono, ma non è una differenza. Non lo è nemmeno Chiesa se deve fare l’ala a tutto campo. Locatelli è bravo quanto hanno il dovere di essere i registi di qualunque Juve.

È questa somma di normalità a tenere in una classifica scarsa la Juve. Nel giorno in cui si è cercato di giocare di nuovo al calcio, è diventato chiaro che non è un problema di schema. È che gli altri, semplicemente, sono come noi. E la squadra non si aiuta, è frammentata. Si salva Dybala, anche per volontà delle narrazioni. Si salva Cuadrado che era partito riserva e ha cambiato la partita. Ma nel gioco è sempre stato superiore il Sassuolo.

Juventus, Sconcerti: il problema di Allegri è che non ha campioni ma solo calciatori normali

 

di Mario Sconcerti

La sconfitta con il Sassuolo dice che la Juve è una squadra di buoni giocatori comuni, ma nessuno fa davvero la differenza. L’Inter vince per superiorità naturale e Dimarco è il simbolo di questo campionato: buono, quasi colto nel gioco e nella posizione, molto fisico.

LaPresse

La Juve esce di scena nel momento esatto in cui rinuncia al suo gioco difensivo. Era un errore evidente credere fosse Allegri il profeta del catenaccio. Allegri ha un concetto personale dell’equilibrio, ma sa come far giocare nei dettagli una grande squadra. Ho visto tante belle partite giocate dalle sue formazioni. Giocare così bassi non è mai stata una sua scelta, era una necessità che non poteva durare. In una sera eccentrica si può sbagliare la musica country per Beethoven, ma il giorno dopo ritorna sempre la realtà. E questa dice che la Juve è una squadra di buoni giocatori comuni. Non c’è nessun cattivo giocatore nella Juve, ma quelli che ha non bastano. McKennie è uno bravo, ma lo hanno anche gli altri. Morata è buono, ma non è una differenza. Non lo è nemmeno Chiesa se deve fare l’ala a tutto campo. Locatelli è bravo quanto hanno il dovere di essere i registi di qualunque Juve.

È questa somma di normalità a tenere in una classifica scarsa la Juve. Nel giorno in cui si è cercato di giocare di nuovo al calcio, è diventato chiaro che non è un problema di schema. È che gli altri, semplicemente, sono come noi. E la squadra non si aiuta, è frammentata. Si salva Dybala, anche per volontà delle narrazioni. Si salva Cuadrado che era partito riserva e ha cambiato la partita. Ma nel gioco è sempre stato superiore il Sassuolo.

Juventus, Sconcerti: il problema di Allegri è che non ha campioni ma solo calciatori normali
di Mario Sconcerti

La sconfitta con il Sassuolo dice che la Juve è una squadra di buoni giocatori comuni, ma nessuno fa davvero la differenza. L’Inter vince per superiorità naturale e Dimarco è il simbolo di questo campionato: buono, quasi colto nel gioco e nella posizione, molto fisico.

LaPresse

La Juve esce di scena nel momento esatto in cui rinuncia al suo gioco difensivo. Era un errore evidente credere fosse Allegri il profeta del catenaccio. Allegri ha un concetto personale dell’equilibrio, ma sa come far giocare nei dettagli una grande squadra. Ho visto tante belle partite giocate dalle sue formazioni. Giocare così bassi non è mai stata una sua scelta, era una necessità che non poteva durare. In una sera eccentrica si può sbagliare la musica country per Beethoven, ma il giorno dopo ritorna sempre la realtà. E questa dice che la Juve è una squadra di buoni giocatori comuni. Non c’è nessun cattivo giocatore nella Juve, ma quelli che ha non bastano. McKennie è uno bravo, ma lo hanno anche gli altri. Morata è buono, ma non è una differenza. Non lo è nemmeno Chiesa se deve fare l’ala a tutto campo. Locatelli è bravo quanto hanno il dovere di essere i registi di qualunque Juve.

È questa somma di normalità a tenere in una classifica scarsa la Juve. Nel giorno in cui si è cercato di giocare di nuovo al calcio, è diventato chiaro che non è un problema di schema. È che gli altri, semplicemente, sono come noi. E la squadra non si aiuta, è frammentata. Si salva Dybala, anche per volontà delle narrazioni. Si salva Cuadrado che era partito riserva e ha cambiato la partita. Ma nel gioco è sempre stato superiore il Sassuolo.