Mario Sconcerti analizza il duello tra Milan e Juventus sulle colonne de Il Corriere della Sera: “Fra i tanti spunti di Milan-Juve ci sono anche due giocatori silenziosi e fondamentali, Borini e Cuadrado. Non sono i più importanti, ma è grazie a loro che i due allenatori possono continuare a far girare la squadra secondo le loro necessità. Borini permette il 3-5-2 senza indebolirlo. Rodriguez dall’altra parte fa il suo compito, svolge il mestiere di difensore, è il quarto terzino nascosto nello schema. Borini, da ala pura, fa il partente e il tornante, occupa tutti i cento metri della fascia. Questo permette a Suso di allargarsi al centro e cercare liberà e fantasia (…). Avere una spalla fissa sui lati aiuta moltissimo i centrocampisti perché riduce gli spazi. La stessa cosa fa Cuadrado nella Juve, direi anzi di più. La formazione titolare della Juve ha oggi dieci mesi di anzianità, nacque lo scorso gennaio. E’ una formazione impropria e basata su piccole sproporzioni tecniche. Pjanic è diventato un regista, ma un anno fa non lo era, si avvicinava più al trequartista. Mandzukic non era per niente un’ala sinistra, cercava il gol e non di mettere in campo la forza che sostituisse Pogba. Khedira poteva risparmiarsi e guardare gli inserimenti lunghi in area avversaria, tanto aveva un mediano che copriva. Lentamente ora è tornato a scomparire quel ruolo, anche Matuidi va in panchina (…). Tutte queste varianti, compresa la nuova libertà di Dybala, sono possibili perché Cuadrado copre tutta la fascia ed è bravo quando c’è da recuperare la linea mediana con gli altri del ruolo, cioè Khedira, Pjanic e Mandzukic. Questo fa scoprire il minimo possibile la Juve”.