Mario Sconcerti sulle pagine del Corriere ha commentato duramente il ko della Juventus a Lione: "Non è una sconfitta preoccupante perché rimediabile. È preoccupante la prestazione. La Juve è stata per un’ora regolarmente anticipata dal Lione, non c’è stata né come squadra né come solisti. La Juve è entrata in partita quando ha capito che stava facendo una pessima figura e il Lione non riusciva più a reggere l’onere di una ripartenza. Si pensava che la Champions avrebbe tratto dal sonno anarchico la squadra, così non è stato. Questo è il vero problema. La Juve gioca ormai male per procedura, spontaneamente. Non esiste una nuova Juve e non ci sono più tracce della vecchia. L’involuzione adesso è evidente e senza più giustificazioni. Non c’è più un collettivo. Anche quando ha meritato il pareggio la Juve andava avanti sulle imprese di Dybala, non c’è mai stata una buona ragione di gioco. È come ci fosse una cesura fisica tra le idee di Sarri e le possibilità mentali della squadra. Ognuno resta nel proprio metro quadro, senza la forza di far emergere la partita". 

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E aggiunge anche: "Temo ci sia alle spalle di tutto un rapporto che non è mai nato fra tecnico e squadra. Forse sono sbagliati i tempi, forse non conciliabili le culture. Ma il risultato di questo ingorgo di cattiverie è una squadra sperduta, occasionale, dove pochi aiutano e meno ancora hanno il piacere di seguire l’allenatore. Credo sia il tempo di un intervento della società, c’è un’aria stabile di sbandamento, come se mancasse la chiarezza di una linea. Non servono interventi drammatici, serve che si cominci a curare quella che ieri sera è diventato un disagio ufficiale, non più solo psicologico, ormai anzi dannatamente tecnico".