Una scelta logica e responsabile a tutela della salute pubblica dettata da una realtà che vede il Piemonte non come “zona rossa” ma pur sempre teatro di un dramma in bilico tra normalizzazione e acutizzazione del fenomeno, al momento endemico, di “Covid 19”. I malati accertati e in cura per coronavirus sono 53 in tutta la Regione e per il momento il numero dei tamponi eseguiti al fine di accertare le condizioni di salute dei Piemontesi è stato particolarmente basso. Sicchè ogni forma di prudenza preventiva deve essere considerata come benvenuta.
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Il paradosso è evidente oltre a essere anche inquietante. I nostri figli, in età scolastica, rimarranno a casa per questa vacanza forzata mentre i loro padri e madri saranno liberi di andarsene allo stadio dove, tra tifo urlato e possibile colpi di tosse o sternuti a distanza ravvicinatissima gli uni da gli altri, “sfideranno” il possibile virus killer che non fa distinzione tra una partita di pallone e una lezione di storia. Poi quegli stessi genitori torneranno a casa e daranno un bel bacetto della buonanotte sulla fronte dei loro figli.
Di Marco Bernardini per Calciomercato.com