ALTALENA - Merih Demiral l'anno scorso lo stava contendendo il posto a De Ligt, che a suon di falli di mano stava incontrando qualche critica di troppo. Poi a gennaio 2020 contro la Roma il turco si è rotto il crociato sinistro e il buon Matthijs è andato a prendersi i gradi di colonna difensiva del futuro bianconero. Nel mentre, Demiral è guarito nell'arco di un girone (più lockdown) di campionato, tornando in campo nella sfida di ritorno contro la stessa Roma, all'ultima giornata. La sua seconda vita alla Juve comincia ora, a maggior ragione con la necessità di sostituire il biondo numero 4.
Senza De Ligt e con la linea a 3, Demiral può prendersi la difesa della Juve
Quando si parla della difesa della Juventus in vista della prossima stagione, si fa riferimento soprattutto al grande assente dei primi due mesi di campionato: Matthijs De Ligt. Se la sua è una defezione molto importante, però, è doveroso porre sotto i riflettori chi in questo periodo senza l'olandese occuperà stabilmente un posto in retroguardia, e che anzi potrebbe rivelarsi ben più di un semplice "tampone".
ALTALENA - Merih Demiral l'anno scorso lo stava contendendo il posto a De Ligt, che a suon di falli di mano stava incontrando qualche critica di troppo. Poi a gennaio 2020 contro la Roma il turco si è rotto il crociato sinistro e il buon Matthijs è andato a prendersi i gradi di colonna difensiva del futuro bianconero. Nel mentre, Demiral è guarito nell'arco di un girone (più lockdown) di campionato, tornando in campo nella sfida di ritorno contro la stessa Roma, all'ultima giornata. La sua seconda vita alla Juve comincia ora, a maggior ragione con la necessità di sostituire il biondo numero 4.
DESTINO - Ma ci sono due ragioni per poter pensare che il 22enne Demiral potrà essere ben più di un tappabuchi, e che anzi possa valorizzare al massimo e oltre i 18 milioni spesi dalla Juventus nell'estate 2019 per portarlo a Torino, ritagliandosi possibilmente uno status di titolare fisso. Il primo sono le sue qualità ancora non espresse al 100% a causa dell'infortunio: nei sei mesi al Sassuolo che stregarono la Juve, aveva messo in mostra una velocità e un'esplosività degne - per fare un nome familiare al pubblico italiano - di un Manolas. Rispetto a De Ligt arrivò a Torino più in sordina, senza esperienza internazionale di alto livello e a una cifra decisamente meno onerosa, ma non per questo per essere destinato a un ruolo da comprimario.
LA SECONDA RAGIONE - Inoltre, ricordiamo che il progetto tattico di Andrea Pirlo sembra prevedere la difesa a 3. Uno slot in più quindi rispetto ai due da centrale previsti dalla linea a 4. Insomma, di difensori titolari ci sarà bisogno pure col ritorno di De Ligt. Anche perché qui non è una questione di "De Ligt o Demiral" ma di "De Ligt e Demiral": sono destinati insieme a guidare da dietro la Juve che verrà, l'olandese con maestosità e il turco con (sana) irruenza.
ALTALENA - Merih Demiral l'anno scorso lo stava contendendo il posto a De Ligt, che a suon di falli di mano stava incontrando qualche critica di troppo. Poi a gennaio 2020 contro la Roma il turco si è rotto il crociato sinistro e il buon Matthijs è andato a prendersi i gradi di colonna difensiva del futuro bianconero. Nel mentre, Demiral è guarito nell'arco di un girone (più lockdown) di campionato, tornando in campo nella sfida di ritorno contro la stessa Roma, all'ultima giornata. La sua seconda vita alla Juve comincia ora, a maggior ragione con la necessità di sostituire il biondo numero 4.
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