No, non occorre andare oltre coi pensieri per capire il significato di Siviglia-Juve, possibilmente di una prenotazione diretta per Budapest. E no, non c'è bisogno di rimarcare le montagne russe sulle quali la squadra di Allegri ha dovuto trovare una continuità, più forzata che naturale, per concedersi il lusso di avere la vittoria come obiettivo. Non sarà fallimento se la Juve uscirà dalla Coppa; non sarà gloria se la Juve dovesse andare all'epilogo di un'Europa League bella, elettrizzante, comunque competitiva. Dunque, perché è importante arrivare alla finale? Per il percorso. E per accelerarlo. 

GUARDATE LE ALTRE - La Juve non sarà abituata a guardare oltre se stessa, ma per un attimo vale la pena farlo: l'Inter ha raggiunto una finale di Europa League con Conte e qualche anno più tardi andrà a giocarsene una di Champions League; la Roma ha vinto la Conference League e questa sera ha la possibilità di fare l'upgrade più evidente. Le partite si sommano, le occasioni crescono, la tensione naturalmente diminuisce ogni minuto che passa. E' la vecchia storia dell'esperienza: si diventa bravi solo se si sbaglia, e per sbagliare ci vuole il tempo di fare tutti gli errori. Senza star dietro ai giudizi. 

Juve, altro clean sheet: solo una big in Europa ha fatto meglio
PER CHI CONTA? - Allegri ha smesso da un po': non si cura di quel che arriva da fuori, sa benissimo che dalla prossima stagione si ripartirà da lui e lui ripartirà da lei, dalla Juventus. Nessuno mette in dubbio niente, non è stato fatto nemmeno quando probabilmente non pareva esistere altra strada. Dunque non sarebbe per lui, la finale. Sarebbe più che altro per i tifosi: perché in fondo al tunnel, possa almeno vedersi una luce. E perché in un anno in cui hanno sorriso tutti, la Juve avrebbe più motivi per farlo.