“I protocolli che abbiamo sottoscritto parlano chiaro, il campionato di Serie A deve essere sospeso". Lo dice senza mezzi termini Sandra Zampa, sottosegretario alla Salute, che a Radio Capital ha commentato il caso Genoa e i 14 positivi del club. Aggiungendo: “Quando c’è un numero di positivi così alto, non si può che fermare il campionato. I positivi non sono in grado di giocare, e possono contagiare altre persone. Il protocollo è stato sottoscritto anche dalla Federazione calcio. E nessuno al momento sta facendo pressioni su di noi. Stadi? Il comitato tecnico scientifico è radicalmente contrario alla presenza dei tifosi sugli spalti. Su questo si è già espresso”.

MARCIA INDIETRO - In una nota diffusa dopo l'intervista, Zampa fa dietrofront e precisa: "​Nel corso della mia intervista a 'Radio Capital' ho detto che, in base al Protocollo sottoscritto dalla Figc (Federazione italiana gioco calcio), i giocatori positivi al Covid-19 non possono giocare fino a quando non risulteranno negativi al tampone. Questo non significa che la Serie A vada sospesa. Saranno poi la Figc e le società calcistiche a decidere sui destini del massimo campionato: se facendo recuperare partite alle squadre che non potranno giocare o mettendo in campo eventuali riserve"

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SILERI - Interviene anche il viceministro della Salute Sileri: "​In caso di più calciatori positivi va fatto un passo indietro, stabilizzare la situazione e ripartire. Ma la decisione di fermare un campionato di calcio non passa per il vice ministro della Salute, e quindi parlo da medico", si legge su Ilmessaggero.it. "Se hai una squadra di calcio con molti giocatori positivi quella squadra farà fatica a giocare, ma quello che mi preoccupa è l'eventuale positività di altri giocatori di altre squadre, perchè sebbene dubito che il contagio possa avvenire in campo con facilità perchè il contatto lo hai mentre giochi, sono più preoccupanti i contatti conviviali come nello spogliatoio, a cena. Quindi se troviamo dieci giocatori positivi da una parte, cinque dall'altra, faccio fatica a pensare ad un campionato aperto. Apertura stadi? Sì, ma non certo con capienza piena".