BENFICA - "Schmidt ha portato un gioco molto veloce, una maturità di gioco che gli sta permettendo di vincere. Maturità, con calcio audace e coraggioso, con e senza pallone. Senza pallone alternano un blocco medio-alto, sono intensi sul portatore di palla e hanno tanto filtro. Quando oltrepassano le due linee, allora la Juventus può fargli male alle spalle: hanno terzini veloci, Otamendi ha capacità ma pressano sempre, vanno sempre avanti".
JUVE - "La Juventus è stato un grande momento d'emozione, i ricordi sono belli. A livello emotivo, entrambe le società hanno voglia e bisogno di andare avanti. Sono club che investono e vogliono stare ai massimi livelli. Ogni errore può compromettere le stagioni successive. Il Benfica ha una maturità di squadra che le permette di essere intensa e continua anche se concede gol come a Torino. Ha le sue convinzioni, è intensa e verticale ma Schmidt ha dato questa impronta e identità. La Juve fatica contro questo tipo di squadre ma la maturità dei giocatori della Juve, la cultura della vittoria e la maturità anche di Allegri, sono importanti. Allegri poi cambia sistema di modulo, strategia, anche durante la gara, sa usare giocatori in tante posizioni. Ha maturità e controllo emozionale dei momenti difficili per rinascere sempre".
RABIOT - "L'attualità fresca dice che Rabiot sta facendo la differenza, ha sostanza nel suo gioco, ma sta arrivando ai suoi alti livelli anche Kostic coi suoi cross. Gli esterni sono fondamentali, lui e Cuadrado, poi le due punte, il lavoro che fanno, in entrambe le fasi di gioco, è importante per attaccare la profondità nella ripartenza".
ASSENZE - "Chiesa e Pogba sono giocatori importanti nella rosa, ma la rosa è di spessore come numeri e qualità. Allegri troverà formule per fare anche senza. Cosa è mancato alla Juve? Io vedo il calcio in una forma diversa da Allegri. Diciamo che vedo un Benfica coraggioso, audace, hai bisogno di tenere il ritmo alto con e senza palla".